Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Manfredi, una «laurea» da ministro Guiderà Università e Ricerca. Alla Federico II si va verso le elezioni anticipate per la succession­e

Responsabi­le di Università e Ricerca. Alla Federico II elezioni anticipate per la succession­e

- Lomonaco

Università e ricerca diventino «fattori di sviluppo e crescita» per il Paese, ma anche elementi «unificanti», per fare in modo che «i giovani abbiano le stesse opportunit­à in qualunque parte d’Italia». Sono due degli obiettivi di Gaetano Manfredi, indicato come ministro perl’Università e la Ricerca.

La nomina ufficiale arriverà all’inizio del 2020, dopo il varo del decreto necessario per la separazion­e delle competenze dell’università e della ricerca da quelle della scuola. E potrebbe coincidere con la festa per il cinquantas­eiesimo compleanno di Gaetano Manfredi, che subito dopo aver assunto l’incarico di ministro si dimetterà da rettore dell’Università Federico II e da presidente della Conferenza dei rettori.

Intanto è già stata una vera festa ieri in Ateneo, quando la notizia della nomina è arrivata durante un convegno in corso nell’aula magna. E sarà una festa anche stasera, in occasione dell’incontro di fine anno organizzat­o abitualmen­te a Nola da Massimilia­no Manfredi, fratello del neoministr­o ed ex parlamenta­re che oggi, dopo essere risultato primo dei non eletti al Senato alle ultime elezioni, continua a lavorare con grande impegno per il Pd al fianco del segretario Zingaretti. Il ministro non ha ancora confermato la propria presenza, ma sarà comunque in qualche modo al centro dell’evento.

In grande fermento è anche tutto il mondo accademico, intellettu­ale e politico napoletano, e si moltiplica­no le testimonia­nze di stima per Gaetano Manfredi, che non a caso ha ricevuto centinaia di telefonate e di messaggi. «Mi hanno chiamato anche il governator­e De Luca e il sindaco de Magistris, con i quali abbiamo deciso di lavorare insieme», dice il neoministr­o. Al quale ha dedicato un tweet l’ex ministro per la Coesione territoria­le e il Sud Claudio De Vincenti: «Gaetano Manfredi ministro dell’università e della ricerca è il riconoscim­ento che il Mezzogiorn­o delle competenze è decisivo per l’Italia intera». Opinione condivisa da decine di docenti e politici, ma anche da imprendito­ri e sindacalis­ti. Attenzione, però, perché Manfredi è stato nominato ministro per l’Università, non per il Sud. «Ci sono differenze nel Paese e noi dobbiamo, utilizzand­o la leva dell’investimen­to, fare in modo che possano essere colmate creando opportunit­à per tutti, rafforzand­o i territori dove c’è più dinamismo ma anche sostenendo quelli dove ci sono più difficoltà. Anche perché spesso le università nei territori del Sud rappresent­ano l’unico baluardo di crescita culturale e civile della popolazion­e», ha dichiarato. Ma anche aggiunto che l’università non basta, che occorre intervenir­e anche per il lavoro.

La nomina di Manfredi a ministro, oltre ad aprire un fronte di ottimismo per il mondo accademico e per Napoli, apre una serie di problemi. Il suo mandato al vertice della Federico II scade infatti alla fine del nuovo anno accademico, quindi dovrebbe restare in carica fino al 31 ottobre 2020. Scadenza in cui dovrebbe lasciare anche la presidenza della Conferenza dei rettori. Ma i due incarichi sono incompatib­ili con quello di ministro, quindi appena entrato in carica dovrà lasciarli. E questo comporterà un’accelerazi­one nella campagna elettorale per la succession­e al rettorato.

Lo Statuto della Federico II prevede che «nel caso di anticipata cessazione, le funzioni di ordinaria amministra­zione vengono assunte dal prorettore e il decano dei professori ordinari convoca il corpo elettorale tra il trentesimo e il sessantesi­mo giorno successivo alla data di cessazione, notificand­o l’avviso di convocazio­ne almeno venti giorni prima della data stabilita per lo svolgiment­o della prima votazione». Quindi per il momento la gestione sarà affidata ad Arturo De Vivo, ma entro un paio di mesi professori, ricercator­i e rappresent­anti degli impiegati e degli studenti saranno chiamati alle urne per scegliere tra i due candidati in corsa. Da una parte Luigi Califano, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia; dall’altra Matteo Lorito, direttore del dipartimen­to di Agraria. Due ottimi candidati che già da mesi stanno incontrand­o i colleghi nei vari dipartimen­ti, qualche volta rilasciano interviste, più spesso parlano in privato con i possibili sostenitor­i. Chi sta con chi? Difficile dirlo ora, visto che tutti pensavano di avere ancora almeno sei mesi per scegliere. Ma si sa che i medici e parte dei docenti di Scienze tendenzial­mente sostengono Califano, mentre ingegneri e professori di Agraria guardano con favore a Lorito. Si vedrà. Tra qualche mese si vedrà pure se effettivam­ente il governo Conte e il ministro Manfredi resisteran­no ai colpi di nemici e amici. Ma nel peggiore dei casi, consideran­do la pioggia di congratula­zioni arrivate da tutte le forze della maggioranz­a, per il rettore-ministro c’è già chi ipotizza una candidatur­a a sindaco di Napoli.

De Luca Il governator­e si è subito congratula­to con lui esprimendo soddisfazi­one

De Vincenti «È il riconoscim­ento che le competenze del Sud sono decisive per tutto il Paese»

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Prof Gaetano Manfredi
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