Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Funicolare, ancora «malati» Quarto sabato notte di stop
Sabato nero per il fallimento del prolungamento d’orario fino alle 2. Quarta volta in un mese
Il totofunicolare dura fino al pomeriggio inoltrato, poi arriva il risultato ed è l’ennesima sconfitta per gli utenti, napoletani e turisti. Ieri, per il qyuarto sabato di fila la funicolare di notte non c’è stata. Due i certificati medici.
Il totofunicolare dura fino al pomeriggio inoltrato, poi arriva il risultato ed è l’ennesima sconfitta per gli utenti, napoletani e turisti. Ieri, ultimo sabato di dicembre, in una metropoli affollata come non mai di visitatori, fino alle 16 circa non era dato conoscere se la Funicolare centrale avrebbe funzionato fino alle 2 di notte, come da accordo per il sabato sottoscritto oltre un mese fa dalle organizzazioni sindacali con Anm, oppure si sarebbe fermata alle 22, come già accaduto sette, quindici e ventuno giorni fa a causa dell’agitazione degli operatori dei treni a fune che avrebbero voluto il riconoscimento di un euro e mezzo in più all’ora sullo stipendio dopo che lo hanno ottenuto i macchinisti della Linea 1 della metropolitana.
L’enigma si è risolto nel pomeriggio, quando sono comparsi nelle stazioni Augusteo, piazza Fuga, corso Vittorio Emanuele e Petraio gli avvisi — in qualche caso scritti su fogli bianchi privi di qualunque intestazione — che anche sabato 28 dicembre non sarebbe stato effettuato il prolungamento d’orario. Gli annunci alla stampa dell’amministratore Nicola Pascale, le minacce di adottare provvedimenti disciplinari e quant’altro messo in campo dai vertici della azienda sono serviti a zero, insomma. Un buco nell’acqua, perché non hanno scalfito di un solo millimetro la pervicace ostinazione dei lavoratori.
La dinamica con la quale è maturata l’ennesima beffa non si discosta da quella delle precedenti settimane. Alcuni dei 7 lavoratori destinati al turno dalle 22 alle 2 di notte si sono messi in malattia. Sono stati due, per la precisione. Nessuno dei 77 addetti alle Funicolari alle quali si è rivolta poi l’azienda per tappare i due buchi ha dato la sua disponibilità ad effettuare lo straordinario. Risultato finale: treni fermi. Particolarmente penalizzati — ma neppure questa è una novità — i residenti al Petraio ed in via Palizzi, le fermano te intermedie della Funicolare centrale. Il collegamento tra il centro della città ed il Vomero è stato garantito solo dalla Linea 1 della metropolitana, che anche nell’ultimo sabato di dicembre ha effettuato il prolungamento notturno. L’ultima corsa da Garibaldi è partita trentadue minuti dopo l’una e da Piscinola quattro minuti dopo l’una. Resta a livelli di guardia, dunque la tensione tra azienda e lavoratori della Funicolare. I secondi accusala prima di avere adottato trattamenti differenti «nell’ambito della medesima famiglia dei dipendenti», con riferimento all’aumento riconosciuto ai macchinisti della metro ma non agli operatori dei treni a fune.
Anm, a sua volta, stigmatizza il mancato rispetto da parte dei lavoratori dell’accordo per il prolungamento che era stato sottoscritto dagli stessi sindacati e deplora il sistematico ricorso alla malattia nel fine settimana, quando — è il sospetto di Anm — diventa un espediente per intralciare il prolungamento notturno. La scorsa settimana la società ha inviato i medici a verificare se effettivamente i dipendenti che si erano messi in malattia stavano a casa. Erano tutti tra le mura domestiche ed hanno prontamente esibito il certificato del loro medico che ha garantito la presenza di patologie tali da consigliare l’astensione dal lavoro. Batteri e virus, peraltro, non dovrebbero intralciare il sevizio della Funicolare nella notte del 31 dicembre, quando il treno salirà e scenderà per tutta la notte. «Gli addetti che lavoreranno tra San Silvestro ed il primo gennaio incasseranno circa 300 euro di extra e l’incentivo — commenta qualche utente con malcelato sarcasmo — avrà effetti taumaturgici su qualunque problema di salute».