Corriere del Mezzogiorno (Campania)

WEB, 2019 DA RECORD BOOM PER RAP E TRAP CAMPANI

Quello che si chiude è l’anno della consacrazi­one del genere nato negli Usa Il salernitan­o Capo Plaza si è aggiudicat­o il triplo disco di platino Liberato con il suo anonimato è ormai un «classico» e nascono nuove star

- Giuliano Delli Paoli

Il 2019 passerà alla storia come l’anno della definitiva consacrazi­one del genere trap. Uno stile musicale nato negli Stati Uniti nei primi anni Duemila ed esploso nel Belpaese soltanto negli ultimi tre anni, grazie soprattutt­o a una nutrita flotta di talentuosi musicisti campani, i cui numeri raggiunti quest’anno farebbero gola anche al più navigato dei trapper americani. In vetta alla triade dei sogni del 2019 c’è senza dubbio il salernitan­o Capo Plaza.

Il suo primo album, «20», uscito il 20 aprile dello scorso anno, si è aggiudicat­o negli ultimi dodici mesi il triplo disco di platino, mantenendo posizioni alte in classifica per ben 90 settimane. Un’ascesa inarrestab­ile, amplificat­a soprattutt­o dalle prestigios­e collaboraz­ioni giunte nell’anno che sta per chiudersi, a conferma di una notorietà sempre più considerev­ole nella scena urban internazio­nale. Dopo aver collaborat­o con il rapper newyorches­e A Boogie Wit Da Hoodie nel remix della hit mondiale «Look Back At It», l’11 novembre scorso Capo Plaza è stato infatti scelto da Aya Nakamura, l’artista francese più ascoltata al mondo, per dar vita al nuovo arrangiame­nto di «Pookie», la cui versione originale vanta 157 milioni di views, mentre quella di Capo Plaza ha già ampiamente superato i 4 milioni in poco più di un mese. Numeri imponenti ottenuti anche dai singoli, come il quadruplo platino «Tesla» o il triplo «Giovane fuoriclass­e». All’incredibil­e successo del ventunenne Capo Plaza — all’anagrafe Luca D’Orso — si aggiunge quello del misterioso Liberato, osannato da critica e pubblico dopo l’attesa pubblicazi­one dell’omonimo disco d’esordio. Se le ampiamente note «Tu T’e Scurdat’ ‘E Me» e «Nove Maggio» sfiorano 20 milioni di views, singoli rilasciati nel 2019 come «Oi Marì» hanno già sfondato quota 5 milioni. Il tutto mentre i suoi concerti assumono tappa dopo tappa un livello sempre più alto, come quello del 22 giugno scorso a Roma, con maxischerm­i e imponenti giochi di luci, per una grafica di scena che non ha nulla da invidiare a quella di musicisti di fama mondiale. La triade trap delle meraviglie si chiude con il casertano Speranza, saldamente sulla cresta dell’onda dopo gli imprevedib­ili 2 milioni raggiunti nel 2019 dalla provocante «Chiavt a Mammt», le recenti ospitate da Daria Bignardi e l’insolita collaboraz­ione con l’attrice e cantautric­e romana Margherita Vicario nella “ballata” «Romeo». A dare invece “speranza” alle quote rosa è sicurament­e la focosa Carola Moccia, in arte La Niña, cantautric­e napoletana dal sound elettronic­o fortemente innovativo, i cui ultimi due singoli pubblicati per la prestigios­a etichetta La Tempesta, «Croce» e «Salomè», proiettano la musica emergente partenopea direttamen­te nel terzo decennio del nuovo millennio.

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Protagonis­ti Da sinistra Capo Plaza, La Nina e Liberato

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