Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Prescrizione, gli avvocati chiamano i parlamentari
Assemblea straordinaria del Consiglio forense allargata a deputati e senatori campani
NAPOLI Per la seconda volta in poche settimane il consiglio forense di Napoli chiama a raccolta i parlamentari campani. Anzi li invita a una seduta straordinaria del Consiglio che si terrà venerdì 24 gennaio (ore 12) presso la sede dell’Ordine degli avvocati. Un’assemblea allargata a onorevoli e senatori nonché al direttivo della Camera penale, con il seguente ordine del giorno: «Riforma del processo penale e della prescrizione: discussione e confronto di idee su giusto processo e durata ragionevole».
Antonio Tafuri, presidente dell’Ordine degli avvocati, ha spiegato così le ragioni dell’iniziativa: «Siamo convinti che il dialogo e il confronto di idee, avulso da posizioni preconcette e da pregiudizi ideologici e politici, possa condurre a notevoli risultati sul piano della disamina degli argomenti che riguardano le fondamenta del nostro Paese, della convivenza civile, dei rapporti tra Stato e cittadino e del rispetto degli indiscutibili valori e principi costituzionali. Confidiamo nella presenza dei rappresentanti politici della nostra regione in Parlamento e Senato affinchè, nella sede istituzionale dell’Avvocatura, ognuno possa offrire il proprio autorevole contributo alla discussione e all’approfondimento della questione, nonché alla ricerca delle possibili soluzioni migliorative della legislazione attualmente vigente».
Già 14 dicembre il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli chiese ai parlamentari campani la presentazione di una mozione di sfiducia contro il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, da parte dei togati parlamentari e, ovviamente le dimissioni immediate del guardasigilli. Una presa di posizione giunta, dopo le polemiche sul taglio della prescrizione, dopo le dichiarazioni rese da Bonafede durante la trasmissione Porta a Porta. Il ministro aveva sottolineato che «quando del reato non si riesce a dimostrare il dolo e quindi diventa un reato colposo, i termini di prescrizione sono molto più bassi». Per gli avvocati una «bestemmia» giuridica, un’affermazione fuori luogo che «denota la scarsa preparazione del ministro».
Il Consiglio forense di Napoli è stato il secondo in Italia a chiedere le dimissioni di Bonafede, dopo Palermo. Secondo gli avvocati le affermazioni fatte dal guardasigilli in quell’occasione furono «del tutto errate dal punto di vista giuridico, e sono state poste a sostegno dell’opportunità della sciagurata riforma della prescrizione, considerato che ingenerano pericolosa confusione nell’opinione pubblica e che l’avvocatura nutre il fondato timore che le riforme delle regole processuali e sostanziali in discussione siano basate sulla errata percezione e conoscenza degli istituti giuridici». Il presidente dell’Ordine di Napoli, Antonio Tafuri commentò: «La delicatezza del tema richiede alta competenza e sensibilità giuridica e non il ricorso ad argomentazioni metagiuridiche».
Ora l’assemble allargata. Quanti e i parlamentari di quali partiti accoglieranno l’appello?