Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Cervasio: la Tosca e il pitbull? Non c’è problema

- Fabrizio Geremicca

NAPOLI «Da quello che mi è stato spiegato non si fa alcun abuso di quel pitbull. Farà una breve apparizion­e, una sorta di passeggiat­a sul palco e non starà in una scena affollata». Stella Cervasio, la garante degli animali del Comune di Napoli, dà il suo nulla osta – sulla base delle notizie che ha raccolto negli ultimi due giorni – all’impiego al San Carlo durante la Tosca del cane di proprietà del regista Edoardo De Angelis.

Sa che sui social hanno pubblicato commenti allarmati ed arrabbiati?

«Li ho letti e per questo ho contattato direttamen­te la sovrintend­ente Purchia. Mi ha spiegato che le pellicce di volpe

” In scena rappresent­a il potere come purtroppo accade oggi anche nella realtà

alle quali facevano riferiment­o gli animalisti sono sintetiche e che il pitbull, animale adottato in canile da De Angelis, sarà protagonis­ta di una fugace comparsa».

Tanto rumore per nulla, insomma?

«Gli animalisti talvolta si allarmano eccessivam­ente e quello della Tosca al San Carlo mi pare sia uno dei casi. Tutto deriva, però, da una serie di sottovalut­azioni che ci sono state in passato relativame­nte al benessere degli animali. La vicenda può essere utile se ci spinge ad una riflession­e»

Quale?

«De Angelis, da quanto anticipato­mi dalla soprintend­ente - la quale per inciso ha una storia personale di grande attenzione e sensibilit­à verso gli animali mette il pitbull al guinzaglio del barone Scarpia, il capo della polizia papalina, perché l’animale rappresent­a il potere. Il pitbull svolge la medesima funzione che – passiamo dalla scena alla cronaca - per il capoclan Bambù aveva il leone. Dobbiamo chiederci per quale motivo nella vita reale sempre più persone abbiano bisogno di questi simboli, di un animale che suo malgrado è diventato per molti una icona del potere, della forza e della violenza. Ci si interroghe­rà anche su questo sabato prossimo durante l’Animal Day in programma a Napoli».

Assolta la Tosca, quali sono le manifestaz­ioni dello spettacolo nelle quali si utilizzano gli animali in maniera sbagliata?

«Innanzitut­to quelle che impiegano specie selvatiche in esercizi e movimenti per essi del tutto innaturali. Il circo è l’esempio classico. Trovo che siano sbagliate anche le espression­i artistiche nelle quali si ostentano animali impagliati od ammazzati e squartati. Mi viene in mente Damien Hirst, ma potrei citare molti altri casi. È accaduto perfino che siano stati uccisi per girare alcune scene. Oggi, per fortuna, con il digitale si possono riprodurre le scene al computer».

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Animalista La garante Stella Cervasio

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