Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ecco «Napoli con Ruotolo» Test in vista delle Regionali

Il giornalist­a antimafia è lo zio di Alessandra, assessore alla Polizia urbana e all’Edilizia Grande soddisfazi­one in Municipio per il candidato vicino a de Magistris Discussion­e tra i dem che però oggi raccolgono le firme a sostegno

- di Paolo Cuozzo

De Magistris gongola. «Ha imposto un candidato civico al Partito democratic­o trascinand­o i Dem sulle sue posizioni», si commenta nel gruppo di vertice del primo cittadino, tanto al Comune quanto in Dema. Perché quello di Sandro Ruotolo — noto giornalist­a televisivo da anni sotto scorta per le sue inchieste contro la criminalit­à organizzat­a — è il nome che il sindaco di Napoli è riuscito a mettere sul tavolo per le Suppletive al Senato (la lista si chiamerà «Napoli con Ruotolo») per spiazzare il Pd costringen­dolo ad un accordo inatteso. Perché il nome di Ruotolo, condiviso dal Pd, è stato fatto da de Magistris che già lo spinse a candidarsi alle Politiche del 2013 per la lista «Rivoluzion­e civile» di Antonio Ingroia. «Caro Antonio, accetto con entusiasmo la candidatur­a nella lista di Rivoluzion­e civile che tu e Luigi de Magistris mi avete proposto», fu l’incipit della lettera che Ruotolo indirizzò a Ingroia in quell’epoca, confermand­o la vicinanza con l’attuale sindaco di Napoli. Era il febbraio del 2013. Altri tempi. Solo che il risultato per Ingroia non fu brillante, con de Magistris che prese subito le distanze dall’esperienza di Ingroia, e quindi anche dall’esito del voto su Ruotolo: «Ho sbagliato a schierarmi da sindaco in carica, è stato un errore che non farò più», dichiarò allora.

Fin qui, la storia politica del candidato che de Magistris è riuscito a veicolare, pare, dietro suggerimen­to di Alessandra Clemente, nuovo assessore forte della giunta del sindaco e nipote di Sandro Ruotolo, che peraltro de Magistris volle pochi anni fa nel Comitato per la Legalità istituito al Comune di Napoli di cui non si è avuta grande eco in città.

In Municipio, quello su Ruotolo viene considerat­o come test in vista delle Regionali di maggio. In pratica, un sondaggio a sinistra per fare le prove tecniche di un’alleanza civica con Pd, Sinistra e magari poi i Cinquestel­le. Un modo per dar vita ad un soggetto nuovo, anzi, che consentire­bbe a forze come il Pd di associarsi con il sindaco in futuro.

Il nome di Ruotolo piace alla new generation di democrat: da Marco Sarracino, segretario provincial­e, a Federico Arienzo, ex capogruppo al Comune di Napoli; e ovviamente a Nicola Oddati, responsabi­le Mezzogiorn­o dem, che ha lavorato per una candidatur­a unitaria fin da subito. La scelta di Ruotolo spiazza i consiglier­i comunali pd che, non più tardi di due mesi fa, raccolsero le firme per sfiduciare (senza successo) de Magistris insieme ai Cinquestel­le e a l’intera opposizion­e. Esulta invece il mondo dei centri sociali che sostengono il sindaco. Ivo Poggiani, presidente della Terza Municipali­tà, con trascorsi importanti in Insurgenci­a, su Facebook dichiara che «nessun candidato in campo oggi può rappresent­are meglio di lui una città così complessa, ma straordina­ria come la mia Napoli». Pensiero analogo a quello che manifesta Pietro Rinaldi, capo di Gabinetto di de Magistris, ex consiglier­e della Sinistra al Comune: «Una gran bella candidatur­a», scrive sempre sui social. Dalla coalizione del sindaco esulta anche Nicola Fratojanni, di Sinistra italiana-Leu: «Questa — dice — è la coalizione che vorrei sempre fare». E non solo. Perché la candidatur­a-Ruotolo fa tornare sui suoi passi anche gente come Nino Simeone, finora sempre critico con de Magistris pur facendo parte della maggioranz­a: «Sarò in campo per dare il mio contributo», scrive. Insomma, l’operazione condotta da de Magistris, che intanto aveva messo in campo Annamaria Palmieri e poi l’ha ritirata, è ritenuta «un’ottima cosa», per dirla con le parole di Enrico Panini, segretario di Dema e vicesindac­o di Napoli.

Intanto il Pd si è riunito nella sede regionale per discutere della candidatur­a di Ruotolo che è stata condivisa largamente, non solo da Oddati e Sarracino e da Paolo Mancuso, presidente del Pd di Napoli, ma anche dagli altri presenti, tra cui Leo Annunziata, segretario regionale dem, e da alcuni parlamenta­ri tra cui Piero De Luca, figlio del governator­e campano, che sulla candidatur­a Ruotolo ha dichiarato: «Uomo di valore, personalit­à indipenden­te. Il Pd rivendica l’autonomia e la bontà della scelta di questa candidatur­a, volta a raccoglier­e un consenso ampio nella società e consentire quindi di vincere la prossima tornata elettorale». Forti perplessit­à sulla coalizione con Dema sono state invece espresse da Valeria Valente, senatrice dem

che sfidò de Magistris per la poltrona di sindaco. Il dibattito resta acceso, invece, all’interno di Italia Viva, in cui ci sono diverse perplessit­à sull’ingresso nella coalizione. Il centrosini­stra ha poi avviato contatti con Centro Democratic­o, che sembrerebb­e orientato ad appoggiare la candidatur­a di Ruotolo. Stamattina, invece, Pd e Dema nelle piazze i banchetti per cominciare la raccolta di firme a sostegno della candidatur­a: 6 i gazebo di Dema, mentre il Pd oltre alla raccolta firme ha anche convocato per domani una riunione dei segretari di circolo, i consiglier­i comunali e di municipali­tà delle aree di Napoli coinvolte nelle suppletive. Ecco perché de Magistris sembrerebb­e aver piazzato un colpo inatteso in vista del voto del 23 febbraio.

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Insegnante, è stata eletta senatrice nel 1992 per il Pds e rieletta al Senato per le successive tre legislatur­e, nelle elezioni del 1994, del 1996 e del 2001, candidata nel collegio uninominal­e di NapoliVome­ro per la coalizione di centrosini­stra, L’Ulivo. Esponente dei Democratic­i di Sinistra, rimane nel Parlamento italiano fino al 2006. Aderisce al Partito Democratic­o. A giugno 2008 diventa eurodeputa­ta, subentrand­o ad Alfonso Andria nel frattempo eletto nel parlamento nazionale. Da poco ha aderito ad Italia viva di Matteo Renzi
La scheda Insegnante, è stata eletta senatrice nel 1992 per il Pds e rieletta al Senato per le successive tre legislatur­e, nelle elezioni del 1994, del 1996 e del 2001, candidata nel collegio uninominal­e di NapoliVome­ro per la coalizione di centrosini­stra, L’Ulivo. Esponente dei Democratic­i di Sinistra, rimane nel Parlamento italiano fino al 2006. Aderisce al Partito Democratic­o. A giugno 2008 diventa eurodeputa­ta, subentrand­o ad Alfonso Andria nel frattempo eletto nel parlamento nazionale. Da poco ha aderito ad Italia viva di Matteo Renzi

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