Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Con la Chicago Symphony per il clou della stagione
Èil concerto clou della Stagione Sinfonica del Teatro San Carlo quello del maestro Riccardo Muti con la Chicago Symphony Orchestra, primo appuntamento italiano del tour che dopo stasera alle 19 farà tappa a Firenze e poi a Milano. Il tour ripercorre un itinerario determinante nella luminosa e rapida ascesa del direttore nei primi anni di carriera, come ha raccontato in questi giorni in un’intervista al Corriere della Sera: «Sono per me città fondamentali. La prima, dove sono nato e mi sono diplomato al piano; la seconda dove, nel ’68 al Maggio Musicale Fiorentino, tutto è partito e Milano è la città del lungo periodo scaligero». Sul palco del Teatro San Carlo, alla conduzione della Chicago Symphony Orchestra, il maestro napoletano condurrà la «Suite da Romeo e Giulietta» (versione 1936) di Prokofiev e la «Sinfonia n.9 in mi minore (Dal Nuovo Mondo) » di Dvoràk. Le due pagine sinfoniche sono intensi capolavori di due compositori dell’Europa orientale in cui un direttore può aggiungere un proprio contributo stilistico, quella cifra aggiuntiva che Muti sa conferire tornendo cantabilità che ha radici nel melodramma italiano ma che sa emergere anche in passaggi drammatici e cupi di «Romeo e Giulietta», come nel Largo della «Sinfonia Dal Nuovo Mondo», benché questo evochi suggestioni di nativi americani. Non perde occasione, Muti, per riaffermare l’amore per la sua città, anche quella degli ultimi, tant’è che nella mattinata di domenica il maestro ha deciso di rinnovare l’appuntamento con i ragazzi al carcere minorile di Nisida, come in occasione della inaugurazione della passata stagione del San Carlo. Il suo essere napoletano, il grande direttore lo esprime con varietà di argomentazioni, sempre tenendo separate nostalgie di grandezze passate di una capitale da apologie di regimi. Muti sarà ancora al San Carlo in novembre per celebrare Saverio Mercadante con un concerto sinfonico ed è annunciata la sua direzione di «Don Giovanni» di Mozart, genio di cui il maestro napoletano riporta un significativo passaggio da una lettera al padre Leopold: «… anche se non pagano molto, un’esecuzione a Napoli ne vale 100 in Germania». Alla luce dei molti appuntamenti al San Carlo, si direbbe che la preferenza valga anche per Muti.