Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La nuova svolta «civica»

- Di Gianluca Daniele

La nuova fase che si sta per aprire nel Pd, con il congresso che si terrà in primavera, è l’occasione per riflettere su quello che in questi anni non ha funzionato e, soprattutt­o, su qual è la strada giusta da intraprend­ere, a livello nazionale ma anche a Napoli e in Campania.

Finalmente, a differenza di un recente passato in cui le primarie sono state perlopiù occasione di scontro tra leadership, celebrerem­o un congresso in cui si parlerà di tesi e modelli organizzat­ivi, con l’obiettivo di far emergere dal confronto di idee una linea politica e identitari­a plurale ma condivisa.

Il primo segnale di discontinu­ità l’ha dato il segretario Zingaretti, immaginand­o un Pd perno di un’alleanza larga di centrosini­stra, quindi aperto al dialogo con tutte le forze politiche democratic­he strutturat­e e, ancor di più, disponibil­e all’ascolto e alla collaboraz­ione con i movimenti civici e democratic­i che si stanno manifestan­do nel Paese in varie forme, a cominciare da quello dirompente delle sardine, in opposizion­e culturale al sovranismo razzista e inconclude­nte di una destra non europea.

L’errore principale del Pd, negli ultimi decenni, è stato quello di non opporsi ad una sorta di divorzio costante e silente tra il partito e il mondo del lavoro. Quando parlo di mondo del lavoro non mi riferisco solo ai lavoratori, ma anche alle imprese, che vivono una fase di grossa difficoltà, e alla galassia delle partite Iva, oggi rifugio obbligato per tanti giovani precari. Per questo motivo, credo che la prima missione per un Pd rinnovato sia quella di mettere da parte la vuota solidariet­à, impostando un programma di investimen­ti che possa stimolare la creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutt­o in settori ad alto tasso di innovazion­e tecnologic­a, nell’economia green e nella cultura. Un piano che punti sul rilancio del Mezzogiorn­o, anche per evitare che la perdurante mancanza di prospettiv­e future per intere generazion­i di meridional­i possa generare rabbia. Lavoro e Mezzogiorn­o devono, quindi, diventare centrali nell’agenda politica, anche del governo, a partire da subito.

Per portare avanti questa svolta serve anche la forza di nuove alleanze. Stefano Bonaccini, in Emilia Romagna, sta dimostrand­o che è possibile per il Pd farsi carico delle istanze innovative che arrivano dai movimenti. E questa esperienza deve essere un esempio da seguire sia a livello nazionale che locale, a cominciare dalla Campania.

Un segnale positivo in tal senso arriva dalla candidatur­a di Sandro Ruotolo per le elezioni suppletive al Senato. In questo caso il Pd, in maniera generosa, ricuce uno strappo con le forze civiche di sinistra che governano la città, nella speranza che non si tratti di un’alleanza usa e getta ma che ponga le basi per un sostegno all’azione di governo che il centrosini­stra ha portato avanti negli ultimi cinque anni alla Regione Campania, andando proprio nel solco di quella creazione di un nuovo centrosini­stra allargato auspicato da Zingaretti.

Spiace, però, che il Movimento 5 Stelle, alla fine, abbia deciso di concorrere con un proprio candidato, nonostante la volontà di dialogo di tanti suoi dirigenti, rischiando di far vincere una destra intolleran­te e regressiva.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy