Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Ex pm contro l’opposizione
«Il consiglio sui rifiuti? Potevano farlo senza di me»
N+APOLI Alla fine la colpa è dell’opposizione che ha preteso che su un argomento delicato, anzi, sull’argomento più delicato di tutti a Napoli, quello dell’emergenza rifiuti, de Magistris fosse presente in aula invece di defilarsi. «Il sindaco è un essere umano, ho avuto un impegno sopraggiunto e improvviso», ribatte Luigi de Magistris dai microfono della web tv del Comune. Sarà.
Ma per l’intera opposizione, compreso il Pd che in campagna elettorale per le suppletive è alleato del sindaco, l’ex magistrato avrebbe dovuto presentarsi in aula. Comunque. Indipendentemente da qualsivoglia questione avesse potuto impedirglielo vista la delicatezza dell’argomento.
Del resto, nessuno più di de Magistris, che nel 2011 promise il 70 per cento di differenziata in 6 mesi — salvo poi ammettere che era quella una fase di campagna elettorale — e che oggi dice che a Napoli non c’è una crisi dei rifiuti; ma soprattutto, visto che un paio di mesi fa ha cambiato la conduzione societaria dell’Asìa — ritornando alla vecchia formula del consiglio di amministrazione nominando come presidente una sua fedelissima, come Maria De Marco — può spiegare oggi come mai il sistemarifiuti, nel periodo a cavallo tra Natale e Capodanno, sia collassato. E perché la città continui in molti quartieri a rimanere sporca.
Ovviamente, de Magistris non la pensa così: «Ritengo — dice — che il consiglio comunale si potesse svolgere perché l’amministrazione era rappresentata ad altissimi livelli con il vicesindaco, l’assessore di riferimento e i vertici di Asia»; e quindi, per l’ex magistrato, «le opposizioni hanno dato prova di pretestuosità che è ciò che li contraddistingue negli ultimi tempi». «Purtroppo — è stato il ragionamento del primo cittadino — è iniziata una campagna elettorale che ci accompagnerà fino alla primavera del 2021 e questo politicamente droga tutto. Non è vero che da parte delle opposizioni c’è interesse per la città». Parole che non sono passate inosservate in casa del Partito democratico, che aveva chiesto la seduta monotematica sui rifiuti concordandola per l’altro ieri — data per la quale il sindaco aveva dato la sua disponibilità— e che da qui al 23 febbraio sarà formalmente alleato di Dema e di Italia viva di Renzi per fare campagna elettorale a sostegno della candidatura di Sandro Ruotolo. Fermo restando che il Partito democratico in aula è assolutamente diviso a metà tra chi è possibilista rispetto ad un’intesa con il sindaco, e chi, come i deluchiani, ritengono invece impensabile allearsi con il primo cittadino. Il quale, nel ribadire di avere avuto «un imprevisto urgente», ha affermato che la discussione sui rifiuti «sarà ripresa e dimostreremo all’opposizione la serietà con cui lavoriamo ma non credo che da parte loro ci sia un ragionamento costruttivo». Già, ma quando? Prima o dopo il voto per le suppletive? De Magistris, chiaramente, ha evitato la seduta forse perché ha valutato che sarebbe diventato il bersaglio unico di una discussione complicata sull’emergenza rifiuti, peraltro il giorno prima che si presentasse la candidatura di Ruotolo. E così ha preferito trascorrere la giornata nel suo ufficio: in mattinata ha fatto anche alcune interviste con una tv privata, ha lavorato sul fronte della metropolitana, poi ha anche lavorato ad alcune dichiarazioni sul voto via social. Ma in aula non è andato. «Ho visto pure che alcuni consiglieri di opposizione si sono presentati qui in Municipio per vedere se ci fossi e cosa stessi facendo, e con un giornalista a seguito. Questo è il livello che abbiamo raggiunto. Ancora un po’ e si sarebbero rivolti a Chi l’ha visto? Ci rendiamo conto?».