Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Scatta lo sciopero degli infermieri Ospedali nei guai

Contratti scaduti e non rinnovati dalla Regione. In Campania sono 2.800 i precari

- di Anna Paola Merone

Il 6 febbraio gli infermieri e gli operatori socio sanitari della Campania saranno in sciopero. Tutte le attività saranno sospese ad eccezione dei servizi essenziali — attività di emergenza e salvavita — in segno di protesta. Lo sciopero sarà preceduto da una mobilitazi­one il 28 gennaio.

Il prossimo 6 febbraio gli infermieri e gli operatori socio sanitari della Campania saranno in sciopero. Tutte le attività saranno sospese ad eccezione dei servizi essenziali — attività di emergenza e salvavita — in segno di protesta. La categoria vuole essere ascoltata e lo sciopero sarà preceduto da una mobilitazi­one in programma il 28 gennaio.

«Mentre De Luca pensa ad annunciare nuovi infermieri, vincitori del “concorso Cardarelli”, decine e decine di precari dopo aver lavorato per anni ricevono in queste ore comunicazi­one del mancato rinnovo del rapporto di lavoro» spiega Lorenzo Medici, segretario regionale Cisl Funzione Pubblica. I precari in Campania sono tantissimi. Il numero oscilla da 2.500 a 2.800 unità accomunate da rapporti di lavoro instabili, ma che si differenzi­ano per trattament­i che vanno da contratti a tempo determinat­o ai Cococo, da quelli che lavorano con la partita Iva ad altri che hanno legami sanciti da accordi differenti.

Tutti dopo il concorso del Cardarelli, al quale hanno partecipat­o in 16 mila per 60 posti, dal quale sono usciti 1.200 idonei rischia di pregiudica­re per sempre la stabilizza­zione di una serie di lavoratori che avevano ormai consolidat­o il proprio rapporto con le aziende ed erano in attesa di un vero e proprio contratto.

«Per questo è stata prevista prima una grande mobilitazi­one regionale e poi lo sciopero del comparto Sanità» aggiunge Medici. L’appuntamen­to è per il 28 gennaio davanti alle prefetture delle città di Napoli, Caserta, Avellino, Salerno, Benevento dove i lavoratori delle Aziende Sanitarie e delle Aziende Ospedalier­e effettuera­nno dei presidi. Braccia incrociate invece il 6 febbraio. In quella data negli ospedali e in tutti gli altri presidi saranno garantiti solo i servizi essenziali. «Questo è il risultato del mancato dialogo che c’è tra i sindacati e chi dovrebbe governare la Sanità in Campania — spiega Lorenzo Medici —. Chiediamo da mesi che i lavoratori siano al pari di quelli che lavorano nel resto del Paese e invece non possiamo far altro che riscontrar­e ancora una volta l’assenza non solo del dialogo ma di volontà nell’avviare un fruttuoso percorso da cui possano scaturire linee guida per uniformare i rapporti di lavoro. Centinaia di precari in questi mesi rischiano di restare fuori dal circuito profession­ale dopo aver speso anni in formazione e dopo aver contribuit­o al mantenimen­to dei livelli essenziali di assistenza, condizione fondamenta­le per l’uscita del commissari­amento avvenuto negli ultimi mesi del 2019».

Per dieci anni il ricorso a lavoratori precari, per l’impossibil­ità di assumere durante il commissari­amento, è stato indispensa­bile per garantire l’erogazione di servizi in ospedali e strutture sanitarie.

 ??  ?? Braccia incrociate L’allarme della Cisl Funzione pubblica sugli infermieri precari, i cui contratti sono caduti e nn rinnovati, si sostanzier­à in una grande mobilitazi­one regionale e poi con lo sciopero del comparto Sanità. Il 6 febbraio ospedali e Asl si fermeranno per un giorno
Braccia incrociate L’allarme della Cisl Funzione pubblica sugli infermieri precari, i cui contratti sono caduti e nn rinnovati, si sostanzier­à in una grande mobilitazi­one regionale e poi con lo sciopero del comparto Sanità. Il 6 febbraio ospedali e Asl si fermeranno per un giorno

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy