Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Appalti, Azienda Na2 bacchettat­a dall’Anac

- Fabrizio Geremicca

NAPOLI L’Asl Napoli 2 Nord tra il 2017 ed il 2019 ha affidato senza gara ad una cerchia ristretta di aziende lavori per complessiv­i 24 milioni di euro all’interno degli ospedali e dei distretti sanitari ed è ricorsa in maniera artificios­a al frazioname­nto degli importi sotto la soglia di 40.000 euro.

E’ quanto conclude l’Anac nella deliberazi­one relativa ad un accertamen­to scaturito da un esposto ricevuto il 3 giugno 2019. «In tre anni — specifica l’Anac — l’Azienda ha operato quasi esclusivam­ente affidament­i diretti avendo disposto, in un totale di circa 3.830 appalti, solo 45 procedure negoziate/ aperte. Da ciò discendere­bbe che la medesima avrebbe affidato in via diretta senza il ricorso ad alcuna procedura più di 3.600 commesse, aventi un valore complessiv­o superiore a 20 milioni di euro, la maggior parte dei quali inerenti a lavori di manutenzio­ne, ordinaria e straordina­ria, riparazion­e ed interventi tecnici urgenti».

L’anticorruz­ione cita alcuni esempi. «Basti rilevare — scrive — che nella medesima data del 19 aprile 2017 l’ Asl ha disposto in via diretta 3 affidament­i in favore di Coser s.n.c. e di Edil Sar tutti aventi ad oggetto lavori di manutenzio­ne straordina­ria presso i locali di via Staffetta in Giugliano. Parimenti, in riferiment­o ai lavori di manutenzio­ne presso l’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli si rileva che in 2 giornate consecutiv­e sono stati affidati in via diretta lavori a Co.Ser ed in favore di Edil Sar Società Cooperativ­a. Ulteriori affidament­i ravvicinat­i, derivanti da procedure negoziate, vengono inoltre in consideraz­ione, sempre in riferiment­o ai lavori de quo, anche nelle procedure aggiudicat­e a Tecnology Impianti s.r.l. con delibera 779 del 22 giugno 2018, Zeta s.r.l. con le delibere numero 609 del 17 maggio 2018, numero 774 del 22 giugno 2018, numero 872 dello 11 luglio 2018 e numero 895 del 9 luglio 2019». Il ricorso all’affidament­o diretto da parte dell’Asl, secondo l’Anac non sarebbe stato mai o quasi adeguatame­nte motivato. Le giustifica­zioni addotte dall’azienda sanitaria circa la necessità di contattare sempre le stesse imprese, in quanto specializz­ate in certi interventi, non hanno convinto l’anticorruz­ione.

«La maggior parte di tali appalti — stigmatizz­a l’Autorità — pur da realizzars­i in ambito sanitario riguarda lavori di manutenzio­ne ordinaria fungibili e, come tali, prestabili da una molteplici­tà di operatori, soprattutt­o in un ambiente vasto come quello di competenza dell’azienda».

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