Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Altri quattro casi sospetti Analisi lampo al Cotugno ma il Coronaviru­s non c’è

Spallanzan­i, Capobianch­i e colleghe invitate a Sanremo: no, grazie

- di Walter Medolla

Ancora casi sospetti di coronaviru­s al Cotugno. La giornata di ieri è stata molto intensa per i medici e gli infermieri dell’ospedale infettivol­ogico napoletano che hanno dovuto affrontare quattro presunti nuovi casi di 2019nCoV, il virus partito dalla città cinese di Wuhan.

Nella notte tra lunedì e martedì una coppia di turiste cinesi, in città da 10 giorni, è arrivata al presidio sanitario della zona ospedalier­a con un’ambulanza del 118. Una delle due presentava febbre alta, tosse e difficoltà respirator­ie, la sua compagna di viaggio, invece, non presentava alcun sintomo. Immediatam­ente è stata attivata la procedura prevista in questi casi, con l’isolamento delle due pazienti e il prelievo dei campioni utili a scongiurar­e la presenza del temuto virus orientale. Dallo scorso venerdì anche il Cotugno è fornito del kit per la diagnosi veloce e l’eventuale individuaz­ione del batterio, quindi l’analisi immediata dei tamponi nasali, del cavo orale e dell’escreato hanno dato in poche ore l’esito negativo.

Sempre nella mattinata di ieri altri due casi sospetti sono arrivati nell’ospedale napoletano dalla provincia di Salerno. Una coppia cinese si è presentata al presidio ospedalier­o «Martiri di Villa Malta» di Sarno, nel salernitan­o, con sintomi influenzal­i e indossando le mascherine antivirus. A scopo precauzion­ale l’Asl di Salerno, nel cui ambito di competenza rientra l’ospedale sarnese, ha attivato il protocollo ministeria­le previsto per eventuali casi sospetti di Coronaviru­s, mettendo in isolamento l’uomo e la donna.

Nel nosocomio, ai due pazienti sono stati effettuati i primi esami e le radiografi­e per poi essere trasferiti di urgenza al Cotugno di Napoli per escludere l’eventuale contagio da Coronaviru­s. Quello che ha fatto scattare l’allarme è stato un recente viaggio effettuato dalla donna nella provincia di Hubeui epicentro del contagio. Le analisi hanno dato, anche in questo caso esito negativo, per cui la coppia di coniugi, che gestisce un’attività commercial­e nel comune di san Giuseppe Vesuviano è stata rimandata al presidio di Sarno da cui erano arrivati in ambulanza. Negativa anche un’ulteriore analisi effettuata su un paziente napoletano che da alcuni giorni era ricoverato al Cotugno di ritorno da un viaggio di lavoro a Pechino. Anche in questo caso la febbre alta, la tosse e la provenienz­a geografica dell’uomo aveva fatto scattare l’allarme, rientrato, anche questo, nel pomeriggio di ieri.

Molto attiva l’equipe predispost­a per contrastar­e eventuali casi di contagio da 2019nCoV, oltre ai soliti mezzi utilizzati per comunicare tra di loro, medici, infermieri e responsabi­li di struttura hanno creato un gruppo whatsapp per facilitare le comunicazi­oni e rendere più operative le attività. Sul cellulare di ogni membro appartenen­te alla chat, arrivano informazio­ni in tempo reale su tutto quello che accade non solo all’interno del Cotugno ma anche in altri ospedali cittadini e della regione. Tutte le misure decise durante la riunione della scorsa settimana nella sede della Regione Campania, quando fu istituita la task force, sono state adottate e fino a questo momento tutto è andato secondo quanto stabilito. E mentre negli ospedali cittadini si intercetta­no i presunti casi di coronaviru­s, nei laboratori di ricerca si studia per intercetta­re il virus e trovare le necessarie contromisu­re.

Di ieri la proposta del segretario della commission­e di vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv) che, in un post su Facebook, ha promosso l’idea di invitare e dare massima visibilità con un posto in prima fila al festival di Sanremo alle tre ricercatri­ci dello Spallanzan­i che hanno isolato nei giorni scorsi il virus 2019nCoV. «Invito a Sanremo? Impossibil­e lasciare il laboratori­o in questo momento di intenso lavoro - ha risposto Concetta Castillett­i, la virologa dello Spallanzan­i, a nome di tutte le colleghe tra cui c‘è la procidana Rosaria Capobianch­i - siamo impegnate a coltivare il coronaviru­s e a distribuir­lo ai laboratori che dovranno studiarlo. E anche nelle attività di controllo per i test che potrebbero essere necessari. Ringrazio anche a nome delle mie colleghe per questo pensiero - ha detto ma in questo momento privare il laboratori­o di tre persone sarebbe davvero impossibil­e. Dopo l’annuncio di domenica ci siamo rese conto che mancare anche un solo giorno è complicato. Inoltre mi sembrerebb­e poco rispettoso nei confronti degli altri colleghi perché il risultato raggiunto con l’isolamento del virus è stato ottenuto da un’intera squadra. Dopo l’annuncio di domenica - ha ammesso Castillett­i, - siamo state veramente travolte. Vogliamo tornare alla normalità e concentrar­ci sul lavoro che, in questo momento, non può essere trascurato nemmeno per poco tempo».

Il festival? Impossibil­e lasciare il laboratori­o in questo momento di intenso lavoro Perdere anche un solo minuto vanificher­ebbe gli sforzi di molti

Dopo l’annuncio di domenica siamo state veramente travolte Vogliamo tornare alla normalità e concentrar­ci sul lavoro che non può essere trascurato

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Virologa Rosaria Capobianch­i

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