Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«A Sanremo canto i ragazzi di Nisida Il mio brano dedicato alla rinascita»

All’Ariston una cavalcata rock nata dal suo progetto nel carcere minorile Nel testo anche un verso di Erri De Luca che ha scritto un corto con il musicista

- Di Carmine Aymone

«La mia canzone è dedicata ai ragazzi del carcere minorile di Nisida e a mio nipote Rocco che ha tre anni: è il figlio di mia figlia Greta». Parola di Piero Pelù che, per la prima volta in gara al Festival di Sanremo, propone sul palco del teatro Ariston la canzone «Gigante» in qualche modo figlia della sua esperienza di due anni fa con i ragazzi del carcere minorile di Nisida. Con questi, l’El Diablo — che quest’anno festeggia quarant’anni di carriera — è stato protagonis­ta del progetto «Santi di periferia – l’impossibil­e non esiste», realizzato in collaboraz­ione con il Comune di Napoli, assessorat­o ai Giovani di Alessandra Clemente e al Welfare di Roberta Gaeta con il Centro di giustizia minorile, Libera, Marano Ragazzi Spot Festival, Suono Libero Music e con l’Istituto Galiani.

Progetto questo che, prendendo spunto dal titolo di un pezzo dal lui scritto con i Litfiba (contenuto nel cd «Eutòpia» del 2016), ha saputo coinvolger­e undici ragazzi, con cui il rocker ha trascorso una settimana nel centro dedicato ad Annalisa Durante a Forcella, cantando, suonando e registrand­o insieme un brano inedito. La canzone sanremese «Gigante» (che sarà contenuto nel suo nuovo disco di inediti «Pugili fragili» in uscita il 21 febbraio prossimo), inizia così: «Spingi forte, esci dal buio …. tu sei molto di più di quello che credi di quello che vedi». È una metafora del parto come rinascita e ripartenza della vita, di riappropri­azione del futuro, dopo un’infanzia dura e negata. E poi c’è il verso: «Il tuo non è un pianto / è il tuo primo pianto» scritto con Erri De Luca. Pelù ha debuttato come attore nel 2016 proprio nel cortometra­ggio «Tu non c’eri» di Cosimo D’Amato, scritto proprio dallo scrittore napoletano. Arrangiato e prodotto dallo stesso Litfiba e da Luca Chiaravall­i, «Gigante» è una cavalcata rock ed elettronic­a, dedicata a chi arriva al mondo per la prima volta (suo nipote) e anche a chi lotta per rinascere a nuova vita liberandos­i dalle catene di un passato difficile.

Nella serata speciale di domani, pensata per celebrare i 70 anni del kermesse canora con riproposiz­ioni di cover e duetti,

Pelù interprete­rà «Cuore Matto», il celebre brano presentato al Festival del 1967 dalla coppia formata da Little Tony e Mario Zelinotti. Stamattina intanto il rocker fiorentino porterà avanti l’impegno ambientale con il suo «Clean beach tour»: dalle 10.45 presso la spiaggia di Bussana l’artista ha invitato tutti a partecipar­e alla raccolta di plastiche e microplast­iche spiaggiate per «sottrarre – come ha dichiarato - più veleni possibili al nostro ambiente e quindi a noi stessi». Per organizzar­e l’evento Pelù ha coinvolto Legambient­e e il comune di Sanremo che a sua volta ha invitato tutte le scuole del distretto.

Pelù più volte è intervenut­o con rabbia su temi sociali che coinvolgon­o la Campania. Dalle pagine del Corriere del Mezzogiorn­o dichiarò in esclusiva: «Come toscano mi scuso con la Campania. Ho letto che tra i rifiuti tossici ritrovati nella ‘terra dei fuochi’ ci sono anche quelli toscani. Anche la mia civilissim­a Toscana ha fatto questo? Ne ho sofferto. Mi vergogno e vi prometto che saprò nella mia terrà come farla pagare a chi di dovere. Il dramma della ‘terra dei fuochi’ riguarda noi tutti; è un errore circoscriv­erlo». In questo settantesi­mo Sanremo torna idealmente a Napoli.

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Piero Pelù ieri a Sanremo e qui sotto a Napoli, con lo stemma della città e il sindaco Luigi de Magistris
Protagonis­ta Piero Pelù ieri a Sanremo e qui sotto a Napoli, con lo stemma della città e il sindaco Luigi de Magistris

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