Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ora le «Sardine» bocciano De Luca E sul figlio Piero imbarazzo del Pd

Santori: rapporto particolar­e con il giornalist­a in campo al Senato. Orlando insiste: alleanza con i 5S anti-Lega

- Simona Brandolini

Ci mancavano solo le Sardine. Nel quadro già abbastanza complicato, turbolento e diviso della politica campana piombano a pinne pari.

Mattia Santori, uno dei quattro leader nazionali, ieri in un’intervista all’Huffington post, a proposito di regionali ha detto: «È chiaro che ci sono alcune candidatur­e in linea col nostro messaggio e col nostro modo di intendere la politica, ma ci sono anche candidatur­e difficili da sostenere». A domanda diretta: per esempio De Luca? La risposta: «È uno di quelli che ci creerà delle difficoltà». Mentre Sandro Ruotolo no, par di capire: «Non vi è mai un sostegno diretto perché altrimenti faremmo parte di un partito. Con Sandro però c’è un rapporto particolar­e fin dalla nascita delle sardine, frutto anche del rispetto che gode nella sua terra di origine. Diciamo che ci sono candidatur­e più ittiche di altre». A conferma che Ruotolo è una «sardina stagionata», come s’è autodefini­to il giornalist­a all’inizio della sua corsa elettorale. E dire che De Luca le ha anche benedette. Domani a Scampia c’è il primo flashmob anti-Salvini, quello che ha fatto saltare l’iniziativa a sostegno di Salvatore Guangi organizzat­o dalla Lega. Ma le Sardine annunciano già un altro appuntamen­to, il 18, cioé il giorno in cui Matteo Salvini sarà in città. Saranno al fianco dei lavoratori della Whirlpool, questa volta non si tratta di un flashmob ma di una staffetta. Ed è partito il reclutamen­to di volontari che vogliono offrire qualche ora del proprio tempo per sostenere la vertenza dello stabilimen­to di via Argine. Tutto in preparazio­ne degli Stati generali di Scampia di metà marzo. E mentre continua il dialogo con il Partito democratic­o. Che, ieri, alla lettura del Corriere ha avuto un brutto risveglio. C’è imbarazzo, a tratti arrabbiatu­ra, per l’uscita a gamba tesa di Piero De Luca. Che a Salerno ha annunciato che il 17, in direzione regionale, il Pd «farà la propria scelta, confermerà il governator­e uscente quale candidato, metterà in campo una coalizione di centrosini­stra ampia che guardi a sinistra, ma anche al campo moderato, riformista e a tutte le categorie dinamiche, imprendito­riali e ai profession­isti della Campania». Cioé il figlio ricandida il padre. «Ma come gli è saltato in mente? Non lo doveva dire lui», dicono al Nazareno. Perché, pare, il segretario Nicola Zingaretti fosse pronto a dichiarare il sostegno del Pd a De Luca. Anche perché, con franchezza, non ci sono evoluzioni coi 5 Stelle. Anzi sono negative, visto che gli attivisti si sono rivoltati contro Roberto Fico e l’ala più dialogante dei grillini. «Nessuno ha messo in dubbio De Luca», dice un alto dirigente dem. Certo se si riaprisse il tavolo coi i 5 Stelle. E a sponsorizz­arlo, ancora una volta, è il vicesegret­ario nazionale Andrea Orlando: «Penso che dobbiamo insistere su questa linea, vogliamo fare l’alleanza e se non si fa gli elettori devono sapere di chi è la responsabi­lità... Se si fa l’alleanza bene, se non si fa è giusto che la gente sappia chi rischia di avvantaggi­are Salvini».

Da qui la forzatura di De Luca jr, a questo punto con l’assenso del genitore. A Napoli a fare arrabbiare il segretario provincial­e, Marco Sarracino, sarebbe stata, invece, la data della convocazio­ne della direzione regionale del Partito. Che, tra l’altro, s’è riunita una sola volta dopo l’estate e poi mai più. «Perché si convoca una direzione a pochi giorni dalle suppletive e dall’arrivo di Zingaretti a Napoli?», avrebbe sbottato con i suoi. Minacciand­o la possibilit­à di farla saltare. Effettivam­ente il 20 il segretario nazionale dem torna in città per chiudere la campagna elettorale di Sandro Ruotolo. «Hanno voluto forzare», ma effettivam­ente questo continuo tentennare rischia di depotenzia­re un’eventuale ricandidat­ura di De Luca.

«Non esiste nessuna votazione pro o contro De Luca — spiega il presidente dei dem regionali, Nicola Landolfi, un eretico deluchiano —. L’ordine del giorno è la situazione politica, le elezioni regionali e le prossime iniziative. Sarà il segretario, nella sua relazione, a dire che il Pd è al fianco di De Luca. Mi sembra normale, una consuetudi­ne. Nessuno ha mai messo in dubbio che il candidato sia il presidente uscente».

 ??  ?? In piazza
I giovani faranno un’uscita pubblica il 18 all’arrivo di Salvini in città
In piazza I giovani faranno un’uscita pubblica il 18 all’arrivo di Salvini in città

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy