Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Demme svela «Gattuso è un idolo per me»
Tra il nome Diego e Napoli non sarà mai un rapporto banale, figuriamoci se poi è associato a Demme, l’uomo dell’equilibrio, il centrocampista che ha dato sostanza alla rivoluzione tattica del 4-3-3 di Gattuso. Demme è a Napoli da meno di un mese ma la sua avventura è già ricca d’icone: la maglia numero 4 del guerriero Bagni, l’accostamento alla funzionalità dell’acquisto di Ciccio Romano nell’anno del primo scudetto e poi il nome Diego. «Non voglio essere paragonato a Maradona perché è il miglior calciatore della storia. Mio padre era un grandissimo fan di Diego, per questo motivo ha scelto questo nome per suo figlio», così ha parlato a Sky Demme, nato a Herford il 21 novembre 1991. Sette mesi prima della sua nascita, il 24 marzo, Maradona realizzava il suo ultimo gol con la maglia del Napoli su rigore a Genova contro la Sampdoria.
Il destino ha voluto che Demme realizzasse il battesimo con il gol in maglia azzurra proprio a Marassi contro la Sampdoria e la serata ha avuto un esito completamente diverso rispetto al pomeriggio nefasto di 29 anni fa. Il rigore di Maradona fu il gol della bandiera, il Napoli perse 4-1, l’acuto di Demme, invece, ha rappresentato la svolta per una vittoria emozionante e fondamentale. «È stato molto bello segnare, ho scelto un gran momento per aiutare la squadra», Demme è un ragazzo semplice, umile ma ha compreso la profonda importanza del suo gol. In 214 gare con la maglia del Lipsia ha segnato soltanto due reti, al Napoli sono bastate 5 presenze, 254 minuti di gioco per trovare il primo gol. Demme ci è riuscito al secondo tiro, il primo tentativo (contro la Fiorentina) finì fuori dallo specchio della porta. Suo padre Vincenzo in tribuna si è emozionato, Diego ha raccontato il legame profondo tra la sua famiglia e Napoli: «È stato sempre un sogno venire in Italia. Il Napoli è un grandissimo club. Il San Paolo, quand’è pieno, è spettacolare». Il centrocampista tedesco sogna il ritorno in Nazionale. Ha già conquistato il cuore dei tifosi ma si smarca dal ruolo di eroe: «Sono una piccola parte di questo gruppo e del cambiamento». Demme da bambino aveva Gattuso come idolo, ora rappresenta la sua guida. «Dobbiamo arrivare ai 40 punti quanto prima possibile, soltanto dopo penseremo ad altri obiettivi come l’Europa. Possiamo ancora arrivare in
Europa League o in Champions».