Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La principessa Pignatelli e gli altri napoletani di Père-Lachaise
La contessa Emmanuela Pignatelli Potocka, il partigiano Ferdinando Bosso, il fotografo Willy Rizzo, il politico Fabrizio Ruffo di Bognara e i musicisti Antonio Pacini e Angelo Tarchi: sono alcuni dei napoletani famosi sepolti nel mitico cimitero parigino del Père-Lachaise, il più grande della capitale francese e tra i più visitati al mondo perché accoglie tra l’altro le tombe di personaggi celebri come Chopin, Balzac, Oscar Wilde, Proust, Molière, e Jim Morrison, quest’ultima vera e propria meta di pellegrinaggio.
Senza dimenticare il francese Gioacchino Murat, re di Napoli, il pittore Giuseppe Palizzi, nato in Abruzzo ma formatosi all’Accademia di Belle Arti di Napoli e Giuseppe Tortoni che nel XIX secolo fondò a Parigi sul Boulevard des Italiens lo storico Caffè Tortoni frequentato da uomini politici e intellettuali. Le vite di questi napoletani e altri italiani di spicco sono narrate nel libro L’Italia del Père-Lachaise (edizioni Skira) a cura di Costanza Stefanori che sarà introdotto stasera alle 17,30 nella Sala De Stefano del Palazzo delle Arti di via dei Mille in presenza del console d’Italia a Parigi Emilia Gatto e del sindaco Luigi de Magistris il quale ha partecipato alla stesura dell’opera con un contributo letterario sul politico e giornalista Ferdinando Bosso.
«Si tratta di un progetto editoriale simbolico dell’amicizia tra Italia e Francia – osserva Emilia Gatto -. I personaggi celebrati incarnano la fusione storica e culturale indissolubile tra i nostri due Paesi». Fortemente
voluto dal Comitato degli italiani all’estero di Parigi e dal Consolato Generale d’Italia a Parigi, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, il libro è stato realizzato grazie alla partecipazione di 120 autori volontari (tra i quali ci sono anche Massimo Ranieri, Monica Bellucci, Enrico Letta e Corrado Augias) che hanno scovato un centinaio di tombe di italiani tra le oltre 70.000 del Père-Lachaise. Quindi ne hanno selezionate 56 di personaggi illustri, italiani o francesi d’origine italiana, come Modigliani, Rossini, Bellini, la Callas e De Nittis, e per ognuno hanno narrato la biografia con testimonianze, foto d’epoca e curiosità. Tra queste molte sono legate a Napoli. A partire da Ferdinando Bosso nato nel 1878 da una famiglia di artigiani e commercianti romani emigrata successivamente a Sanremo. Si definiva un rivoluzionario ispirato da idee mazziniane e militava nel Partito socialista italiano. Nel 1919 raggiunse il padre e il fratello a Parigi e con loro creò la ditta Bosso frères che importava fiori da Nizza e oggetti artigianali di tartaruga da Napoli. Partecipò alla guerra di Spagna e combatté insieme a Aurelio Orioli nella Resistenza francese.
Altra figura politica di rilievo presente nell’opera è Fabrizio Ruffo di Bognara (Napoli 1763Parigi 1832), principe di Castelcicala, dopo gli studi in legge intraprese la carriera diplomatica: fu dapprima ambasciatore a Lisbona e a Londra, quindi ministro degli Esteri del Regno di Napoli. Nel 1814 prese parte al Congresso di Vienna e fu nominato ambasciatore a Parigi, incarico che ricoprì fino alla morte. Willy Rizzo (1928-2013) fu il fotografo delle star per Vogue, Marie Claire e Paris Match e nei sessant’anni di carriera le immortalò tutte da Brigitte Bardot a Marilyn Monroe, da Marlene Dietrich a Maria Callas, da Sara Vaughan a Anouk Aimée e Fanny Ardant.
La contessa Emmanuela Potocka, principessa Pignatelli, nata a Napoli nel 1852 moglie del ricco conte polacco FélixNicolas Potocki, fece della sua elegante residenza delle rue Friedland un salotto frequentato dalla Parigi bene di fino Ottocento, da Maupassant, al pittore Jean Béraud fino a Proust. Per la scrittrice Benedetta Craveri è una delle «italiane alla conquista di Parigi» protagonista della sua scena mondana e esempio per le femministe francesi.
Salotto In quello della dama passò anche Proust