Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Non è soltanto musica, creiamo lavoro

- Di Oreste de Divitiis

Gentile direttore, come non apprezzare il ricordo che Francesco Canessa, nel bellissimo articolo fa dell’attività concertist­ica dell’Orchestra Alessandro Scarlatti, fondata nel 1949 in seno all’Associazio­ne omonima, presieduta all’epoca da Giuseppe Cenzato, orchestra che, passata alla Rai nel ‘56, subì nel ‘92 il destino delle varie orchestre di tale istituzion­e: il suo sciagurato scioglimen­to che «grave danno inflisse alla cultura cittadina». Un’Orchestra che manteneva viva la nobile tradizione sinfonica rievocata e nostalgica­mente rimpianta da Canessa. Un’attività

ricordata anche nella Mostra allestita, con il sostegno di Scabec e della Regione, dall’Associazio­ne Scarlatti (di cui chi scrive è presidente ndr) in occasione del Centenario della sua fondazione, ancora visitabile a Villa Pignatelli, un luogo tanto importante per la storia della Scarlatti, in particolar­e per la Musica d’Insieme che vi aveva luogo e che per il secondo anno rivive ancora in questa stagione.

Ma chi più della Scarlatti soffre della mancanza di un’Orchestra di cui si sente orfana? E per la quale parole come quelle di Canessa suonano quasi come un rimprovero per non aver potuto (non direi saputo) mantenere questa attività orchestral­e. Parliamo di un’orchestra stabile, con uno stabile organico e direttore, i cui costi proibitivi per un’associazio­ne a carattere privato credo siano chiari per tutti. Un’attività concertist­ica che vede impegnate compagini orchestral­i di altre istituzion­i, italiane o straniere, vengono comunque proposte, ripetutame­nte, nelle nostre Stagioni; non certo un’orchestra stabile, che è ciò cui deve ambire e che merita, la vita musicale della nostra Regione.

Un timido, ma per noi importane tentativo in tal senso, la Scarlatti lo sta compiendo: un primo nucleo è rappresent­ato dall’Orchestra Barocca della nostra Associazio­ne che, organizzat­a grazie al dinamismo, alla competenza e direi alla conoscenza dell’ambiente musicale della città e della regione, del nostro direttore artistico Tommaso Rossi (che è uno straordina­rio flautista) ha già eseguito in questa stagione due concerti con musiche di Bach e Alessandro Scarlatti, concerti affollatis­simi e applauditi­ssimi nella Basilica di San Paolo Maggiore. Dove altro eseguirli vista la mancanza di un Auditorium attivo in Napoli? Cosa anche rimarcata da Canessa.

Disporre di un’orchestra costituisc­e anche un’occasione di lavoro per musicisti, giovani o meno, orchestral­i, solisti, cori, della nostra regione. Ed in questo obbediamo anche a un dettato del nostro Statuto. Speriamo, ed è un nostro impegno, di riuscire ad assicurare una continuità, se non una vera e propria stabilità, a questa iniziativa che, come tante cose che la Scarlatti propone, vuole venire incontro alle richieste di cultura, non solo musicale della nostra società.

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