Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Messi acclamato nel tempio del Pibe Piqué accende: «È Leo il più forte»

- Donato Martucci

NAPOLI Un’accoglienz­a da re a Napoli con il coro riservato solo ai grandi del calcio e in particolar­e a Maradona che ha incantato con le maglia azzurra e quella del Barcellona. «Olè, Olè. Olè, Messi, Messi» è stato il coro che, tra il 1984 e il 1991, ha accompagna­to le imprese del Pibe de Oro allo stadio San Paolo. All’Hotel accanto alla Questura, in via Medina, erano in 300 per omaggiare il calciatore. Un argentino, e che argentino, a Napoli fa sempre notizia.

Che poi Lionel Messi sia uno dei più grandi calciatori al mondo e sia soprattutt­o eterno rivale di Ronaldo (ora alla Juventus) e che non ha mai ricevuto tale entusiasmo in città, sono i due elementi che hanno indotto i tifosi azzurri a sostenere l’asso del Barcellona. La «guerra» dei palloni d’oro è stata sempre molto accesa tra i due grandi del football mondiale. Il calciatore argentino, 33 anni il 24 giugno, antidivo per eccellenza, ha risposto con un timido sorriso ai tifosi azzurri. Andrea Agnelli, numero uno del club bianconero ha alimentato i sogni dei tifosi azzurri : «Messi ? – ha detto a Radio24 - mi hanno detto della clausola, De Laurentiis lo ha chiamato. Se tutte avessero un campione come Ronaldo o Messi, ci sarebbe un altro impatto della Serie A nel mondo». L’argentino avrebbe la possibilit­à di liberarsi in estate dal Barcellona a parametro zero e allora i sogni si alimentano. Non solo Messi e Maradona, il club catalano l’ha messa anche sulla musica, quella napoletana in particolar modo. Nelle storie di Instagram il social media manager del Barcellona ha infatti utilizzato «Turnamme a fa pace», del neomelodic­o Raffaello, nella soundtrack di Gomorra. Testo rigorosame­nte in napoletano, ad accompagna­re le immagini dell’imbarco dei calciatori blaugrana sull’aereo che sarebbe poi partito dopo pochi minuti per Napoli. Nelle storie seguenti, inoltre, è stata utilizzata la canzone «Ma quale idea» di Pino D’Angiò (grande successo in Spagna), «Je so pazzo» di Pino Daniele ha accompagna­to la discesa dei calciatori dall’aereo, «E chiammalo» del neomelodic­o Anthony il passaggio del pullman per le strade di Napoli. La pulce calcherà stasera per la prima volta il prato del San Paolo, lo stadio che è stato in passato tutto per Maradona. Se ci saranno fischi saranno solo di paura per il grande calciatore che nell’ultima sfida contro l’Eibar ha messo sul piatto un poker servito. Nessuno mai però lo metterà a confronto con Diego. Ci ha pensato Piquè ad accendere il dibattito di sempre: «Tra Maradona e Leo, scelgo il mio compagni di sempre». La pulce atomica all’età di 14 anni ha rischiato anche di arrivare in Italia visto che l’allora presidente del Como, Enrico Preziosi, lo fece visionare ma poi lo scartò perché troppo gracile. A Lionel, infatti, in fase preadolesc­enziale fu diagnostic­ato un disturbo della crescita, risolto grazie alla somministr­azione dell’ormone GH. Lionel, comunque, è felice di giocare al San Paolo. «È da molto tempo – ha detto di recente - che volevo andare a giocare in quello stadio. Sarà una bella esperienza». Stasera la sua stella illuminerà il San Paolo.

” Da molto tempo volevo giocare in quello stadio Sarà una bella esperienza

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