Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La ricerca a ritroso per risalire ai contatti e arrestare l’epidemia

Eseguiti 373 tamponi. Ecco tutti i coinvolti

- A. A.

Guida la task force anti-coronaviru­s in Campania. Ed il presidente della Regione offre un esempio di come sia faticoso lavorare a ritroso per recuperare i contatti dei contagiati ed arrestare la diffusione dell’infezione. Finora sono stati 373 i tamponi effettuati in Campania. «La nostra priorità — spiega — è ricostruir­e la catena di contatti per evitare la diffusione del virus. A Napoli un profession­ista è stato in movimento per una settimana ed è rientrato in aereo il 21 febbraio. Ha svolto attività nel suo studio per quattro giorni, fino al 26, quando ha denunciato forti disturbi. Pur non presentand­o sintomi particolar­i gli è stato fatto un tampone e ora è a casa. Da questo paziente derivano sei o otto contagi, colleghi di studio che tra l’altro hanno partecipat­o ad udienze in tribunale e coinvolto altri undici avvocati. È l’esempio di come si diffonda il contagio quando non c’è senso di responsabi­lità. A Napoli è questa la realtà più rilevante che registriam­o».

De Luca cita anche il caso cilentano: la paziente di nazionalit­à ucraina, tecnico di laboratori­o e dipendente dell’ospedale di Cremona: «Un tecnico di laboratori­o non è un esperto di filosofia teoretica e non può non avere consapevol­ezza — bacchetta il governator­e—. Pertanto ci si aspetta che metta in pratica comportame­nti responsabi­li. È partita il 15 febbraio con un Frecciaros­sa. È arrivata a Salerno alle 23. Poi in pullman è giunta a Vallo Scalo e quindi a Montana Antilia, dove vivono i genitori e i familiari. Abbiamo dovuto individuar­e l’autista del pullman che ha guidato fino a Valle Scalo ed i cinque viaggiator­i presenti su quel mezzo. Quindi sono state avvertite le Ferrovie dello Stato per segnalare il treno sul quale la donna aveva viaggiato. Siamo stati preoccupat­i per ore perché una sorella della contagiata frequenta il liceo di Vallo e siamo stati costretti a fare l’esame del tampone a decine di persone, tra cui l’autista del pullman e persino ad alcuni suoi colleghi che erano entrati in contatto con lui».

Infine, il caso della ragazza di Caserta che è tornata da Milano

in auto assieme ad un’amica e al fidanzato di quest’ultima. «Aveva soggiornat­o trentasei ore a Milano — racconta De Luca — ma è giunta a casa con l’auto di un’amica e del fidanzato di quest’ultima. Abbiamo dovuto verificare la positività o la negatività dei genitori. Il padre, tra l’altro, insegna a Ruviano, un Comune dell’alto Casertano. Abbiamo individuat­o il conducente dell’autovettur­a con la quale hanno affrontato il viaggio da Milano che è poi risultato positivo. Abbiamo segnalato il giovane all’azienda presso la quale lavora a Milano e ora sono in quarantena tutti i suoi colleghi. Dico questo — spiega il presidente della Regione — per segnalarvi quale sia il lavoro al quale siamo sottoposti per contenere il contagio».

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