Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Circum, salta l’appalto per 40 treni Il Tar: «Eav ha sbagliato i calcoli»
Accolto il ricorso di una delle imprese, si allungano i tempi per potenziare il servizio Ora tutto è rimandato al Consiglio di Stato
Cinque mesi fa Eav, la società della Regione che gestisce la Circumvesuviana, annunciò che era stata aggiudicata la gara varata il 4 febbraio 2018 per la fornitura di 40 nuovi treni. Una svolta — questi i commenti dell’epoca — che avrebbe permesso di rilanciare la qualità del trasporto. La società dispone, infatti, di soli 60 treni e sono per
buona parte molto vecchi.
L’importo della gara
Il bando era da 314 milioni, dei quali 262 per la fornitura dei treni e 52 per il servizio di manutenzione quinquennale. Arriva adesso, però, la doccia fredda: l’assegnazione dell’appalto è stata annullata dal Tar Campania, che ha accolto il ricorso di una delle compagini societarie che aveva partecipato alla gara. Probabile, a questo punto, che la vicenda abbia anche una seconda puntata al Consiglio di Stato, con il ricorso in secondo grado dell’impresa che aveva vinto il bando, ma ha subito ora l’annullamento dal Tar. Si allungano, così, i tempi e crescono le incertezze circa l’arrivo dei primi nuovi treni.
Sfida e protagonisti
La contesa giudiziaria in atto è tra “Stadler Rail Valencia”, una società spagnola, capogruppo del raggruppamento temporaneo d’impresa con Stadler Service Italy ed “Hitachi Rail”, nata da una evoluzione di AnsaldoBreda, che ha sede a Napoli
e come amministratore un ingegnere navale partenopeo che si chiama Maurizio Manfellotto. Eav il 26 settembre dello scorso anno ha assegnato a quest’ultima l’appalto, con un punteggio finale di 99,93: 80 punti per l’offerta tecnica e 19,93 punti per l’offerta economica. Il raggruppamento concorrente si è fermato a 88,58 punti, dei quali 71,63 per l’offerta tecnica e
16,95 per l’offerta economica.
La sentenza del Tar
I giudici della V sezione del Tar hanno però ravvisato incongruenze nell’operato della commissione di gara dell’Eav tali da imporre l’annullamento dell’aggiudicazione. In particolare, secondo le toghe, i commissari di gara non hanno valutato correttamente il parametro della disponibilità giornaliera dei veicoli proposto dai due concorrenti. Stadler aveva dichiarato un percentuale del 95% del totale dei treni ed in ogni caso non inferiore al 90%. Hitachi aveva inserito la percentuale del 92%. La commissione ha assegnato a Stadler un punteggio sulla base del valore del 90% e non del 95% e, secondo il Tar Campania, ha sbagliato. Scrivono infatti le toghe: «La Stadler ha dichiarato pari al 95,5% l’indice di disponibilità giornaliera, e sarebbe contrario alla par condicio valutare l’una dichiarazione valida e l’altra no, sol perché il dichiarante abbia anche calcolato l’indice con un’operazione matematica, anziché limitarsi a renderlo manifesto». E aggiungono: «Né poteva utilizzarsi la percentuale minima del 90% indicata dalla Stadler nella propria offerta tecnica dal momento che si tratta di una dichiarazione di impegno minimale, ma non certo tale da poter sorreggere criteri quantitativi, atteso che la stessa disciplina di gara prevedeva un punteggio eguale a zero per la disponibilità pari al 90%».