Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Eleganti e autorali gli Epo all’Archivio
«Cu ll’uocchie chiuse, ‘e mmane sporche, affide l’anema a Cristo. E Cristo nun te sente. E nun siente ‘o tiempo ca se magna ‘a faccia. L’albere moreno dint’ ‘o ciardino. Te scuorde e nun ‘e vvide». Sono i versi malinconici di «Addò staje tu», brano contenuto in «Enea», l’ultimo album degli Epo uscito esattamente un anno fa. Un anniversario che la band napoletana celebra questa sera dalle 22 con uno speciale concerto all’Archivio Storico di via Scarlatti.
Attivi da oltre vent’anni, gli Epo si sono imposti sulla scena internazionale grazie a una ricetta cantautorale delicata, attenta sia alla tradizione napoletana che alle costanti influenze anglofone. La band guidata dal cantante e chitarrista Ciro Tuzzi è particolarmente nota anche per i suoi live ricchi di effetti sonori, ideati per creare un’atmosfera intima, rilassata. Un’attenzione particolare per il proprio pubblico maturata dopo anni vissuti sui palchi di festival importanti, come Italia Wave e Neapolis. Per la realizzazione degli ultimi due album, gli Epo hanno avviato, inoltre, una trionfale campagna crowdfunding sulla piattaforma digitale Musicraiser, collaborando con Daniele Tortora - già al lavoro con Daniele Silvestri, Afterhours e Diodato - e musicisti del calibro di Roy Paci e Rodrigo D’Erasmo, a conferma di un’intraprendenza fuori dal coro.