Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Nei licei partite le lezioni sulle piattaforme digitali Sulle chat delle mamme i compiti per gli alunni
Le università si adeguano al decreto Conte Il rettore Morlicchio: «In questo modo difendiamo il diritto allo studio dei ragazzi»
All’Orientale gli esami non finiscono mai. Anche ai tempi del coronavirus. Se ne sono stupiti ieri mattina alcuni studenti pensando che il decreto del Governo bloccasse ogni attività universitaria. Ma non è così; le prove d’esame sono, ad esempio, a discrezione dell’ateneo. E bisogna dire che L’Orientale è stato tra i primi in Italia ad organizzarsi.
Già ieri mattina, a poche ore di distanza dal provvedimento annunciato dal premier Conte, l’ateneo ha dato comunicazione a docenti e studenti, attraverso il proprio sito, che gli esami si svolgeranno con non più di 5 studenti alla volta in un’aula assegnata per la prova orale. Spetta ai professori compilare l’elenco degli accessi da distribuire alle portinerie dei diversi plessi dell’università. Ovviamente, come da decreto, L’Orientale garantirà che non vi siano «assembramenti degli studenti nei corridoi, in sale d’attesa o in altri spazi chiusi non adatti a garantire le misure di non affollamento. Le sedi restano aperte, ma con limitazioni di accesso e l’ingresso degli studenti viene controllato all’ingresso di ogni palazzo, così da evitare la presenza, allo stesso tempo, di un elevato numero di persone in un determinato luogo. Per i laureandi, i ragazzi saranno ricevuti solo dopo aver ottenuto un appuntamento dal professore che li sta seguendo per la stesura della tesi e sarà compito del docente accertarsi che, nel proprio studio, non ci saranno più di 2 persone alla volta.
Anche in questo caso, i professori devono consegnare nelle portinerie delle sedi l’elenco con i nomi degli studenti che hanno un appuntamento. Un’organizzazione quasi perfetta che dovrebbe garantire la prosecuzione degli esami programmati proprio a salvaguardia degli studenti.
«L’idea - spiega il rettore Elda Morlicchio - di proseguire con gli esami, dal momento che c’era stata la sospensione anche la settimana scorsa e tanti studenti vogliono laurearsi in tempo, è stata presa nell’interesse dei ragazzi. Il provvedimento del ministro è stato pubblicato mercoledì sera tardi, appena superati alcuni iniziali momenti di disagio gli esami si sono svolti serenamente e la situazione si è normalizzata. Il decreto non prevede la chiusura delle università e ho inteso garantire, nel rispetto delle normative vigenti, il diritto allo studio dei nostri studenti».
Anche l’università Vanvitelli si adegua e corre ai ripari ricorrendo alla tecnologia. Partono lunedì le sedute di laurea via Skype, applicando la disciplina delle riunioni in modalità telematica già adottata dall’ateneo. «I candidati - si spiega in una nota - usufruiranno della modalità telematica in videoconferenza e saranno avvisati pubblicamente mediante comunicazione sul sito web dell’università oltre che via mail dove riceveranno le istruzioni necessarie al collegamento. In questo modo non subiranno stop forzati tutti quegli studenti che sono già pronti con le loro tesi di laurea e con date già fissate per le discussioni. Da lunedì sarà pubblicato sulla home del portale tutto il materiale informativo sul virus e sui comportamenti da tenere, che sarà a disposizione anche degli studenti. Sono già disponibili, inoltre, oltre 100 corsi sulla piattaforma e-learning online sul portale di Ateneo. Gli studenti possono sin da subito accedere alla loro area riservata e disporre del materiale didattico necessario». L’Ateneo sta infine mettendo a punto il sistema per la didattica live interattiva a distanza per tutti i corsi momentaneamente sospesi. Quanto prima gli studenti potranno assistere alle lezioni dalle proprie case, con i docenti di riferimento per ciascun insegnamento, proprio come se stessero di fronte in una vera aula. Con la possibilità di scambiare documenti, slide e video. Le aule saranno collegate in rete con una piattaforma che consente al docente di fare lezione davanti a una telecamera e un microfono.
Il decreto
Rispettate le distanze di sicurezza, arrivi contingentati in tutti gli atenei