Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Padre, ‘o virùs a Live
litania e di tanto in tanto inarca le sopracciglia e sospira mestamente.
«Signora bella, eccomi, sono arrivato prima che ho potuto».
La signora Corrado sussulta emergendo dalla trans mistica in cui era immersa. Guarda il prete spaventata e con un gesto istintivo si sistema la mascherina sulla bocca.
«Vostro figlio mi ha detto che mi volevate vedere. La messa serale è durata un po’ di più, i fedeli sono preoccupati per questo virus e mi sono intrattenuto un po’ con loro».
Padre Amedeo si siede sulla poltrona di fronte al divano. La signora si ritrae, strabuzza gli occhi e trattiene il respiro. «Che vi succede? Siete preoccupata pure voi per questa storia?». La Corrado scuote velocemente il capo in segno di diniego.
«E come mai sono giorni che non mangiate, che non uscite di casa?». La signora scivola lentamente sul divano fino a raggiungere l’estremità più lontana dal prete. Si ancora al bracciolo in similpelle bianca e si abbassa la mascherina il tanto che basta per parlare. «Padre Amedè, io non stongo preoccupata dal virùs. Come vedete aggio pigliato le mie precauzioni. Anzi, perdonatemi se non mi avvicino, ma nella televisione hanno detto che...».
«Ho sentito».
«Bravo! Pure voi vi dovete stare attento. Quando date la comunione, per esempio, vi lavate le mani?».
«Certamente signora. Prima e dopo la celebrazione della messa, ma questo lo facevo anche prima». «Bravo. Fosse peccato che proprio il corpo di Cristo invece di salvarci ci infetta a tutti quanti, o no?».
«Certamente». «Comunque, se vi ho fatto chiamare non è per questo. Non vi preoccupate se non vengo a messa. Io tutti i giorni recito il rosario e la mattina prego sempre alla Madonna. In questo periodo di crisi poi aggio aggiunto pure delle preghiere speciali. L’anima mia sta salda in mano a nostro Signore. Io sto un poco depressa per un altro motivo». «Ditemi».
La signora Corrado indica il televisore acceso.
«Voi la guardate la televisione?».
«Raramente, ma mi capita». «Live la sapete?».
«Non bene». «Io sto seriamente preoccupata per Barbara D’Urso padre Amedè. Sono già due puntate che fa senza pubblico. La vedo smagrita, pallida, nervosa. Per la verità pure altri presentatori stanno facendo le trasmissioni con gli studi vuoti. Fazio per esempio, pure da lui nun ce sta nisciuno in sala. Loro però stanno reagendo bene. Barbara invece sta troppo affranta. Nell’ultima trasmissione si stava quasi per mettere a piangere. Girava sconsolata davanti alle telecamere come se non capisse addó si trovava. Poverella! Mi ha fatto una grande compassione. Io non ci riesco a vederla accussì combinata».
«Signora mia, è solo un momento critico, vedrete che presto ritornerà tutto alla normalità».
«No padre Amedè, non la sottovalutate la situazione. Io ne ho parlato pure al telefono con le mie amiche. Stiamo tutte allarmate. Bisogna fare qualcosa. Se Barbara cade in depressione per sta storia delle trasmissioni senza ‘o pubblico, quella si tira dietro a tutte quante noi! Ma voi ve lo immaginate? E chi cucina in casa? Chi stira? Chi pulisce? Qua rischiamo un’ecatombe, altro che Coronavirùs!».
«Sì, ma io che c’entro?». «Ecco, questo è il punto. Noi facciamo quello che possiamo. Nelle nostre preghiere quotidiane raccomandiamo sempre Barbara alla clemenza della Madonna e di nostro Signore. Da sole però possiamo poco. Voi vi dovete aggiungere ai nostri sforzi!». «In che senso?». «Dovete pregare pure voi per la D’Urso. Siete prete, Gesù vi sta a sentire. Chiedetegli di fermare subito questa epidemia sennò finisce malamente. Io da quando Barbara sta senza pubblico non mi sento più la stessa. Sto senza forze, senza volontà. Mi è passato l’appetito. Quella mi teneva compagnia. I suoi programmi sono così importanti! È essa che ha scoperto ‘o fatto del matrimonio finto di quella subretta, che ha fatto ritrovare la mamma a quell’altra giovane. L’altro giorno ci ha pure imparate a lavarci bene le mani».
«Signora mia...».
«E se non avessa basta’, dovete fare un esorcismo!».
«Che cosa?». «Avete sentito bene padre Amedè! Dobbiamo far tornare il pubblico a Live, con ogni mezzo».