Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Tregua magistrati-avvocati Dallo scontro frontale al tavolo tecnico comune

Dopo giorni di polemiche la decisione di «lavorare» insieme

- di Roberto Russo

Il procurator­e generale Luigi Riello ha avuto solo il tempo di paragonare a «un disco rotto» la pressante richiesta degli avvocati partenopei di sospendere le udienze. Ventiquatt­r’ore dopo, causa contagio e quarantene, le udienze sono state sospese per quattro giorni.

Così ieri è stato aperto il tavolo tecnico tra magistrati e avvocati. Un confronto operativo sul da farsi che ha sancito una sorta di tregua dopo le feroci polemiche degli ultimi giorni, comprese diffide e minacce di denunce. Presenti le più alte autorità di Palazzo di Giustizia. Lo stesso Pg Riello, il presidente della Corte d’Appello Giuseppe De Carolis, l’avvocato generale Antonio Gialanella, il neopreside­nte del tribunale Elisabetta Garzo, il procurator­e Giovanni Melillo, il presidente del tribunale di Sorveglian­za Adriana Pangia. E, in rappresent­anza degli avvocati, il presidente del Consiglio nazionale forense Andrea Mascherin,

il presidente degli avvocati napoletani Antonio Tafuri, il consiglier­e Francesco Caja.

Il tavolo servirà a scambiarsi informazio­ni ed elaborare azioni concrete, insomma decisioni che poi verranno materialme­nte attuati dai vertici degli uffici giudiziari.

Sarà cura del tavolo tecnico adottare la riorganizz­azione delle udienze e la distribuzi­one delle singole cause, questo soprattutt­o per consentire lo svolgiment­o di un numero di procedimen­ti compatibil­i con le misure sanitarie stabilite dal Governo. Meno udienze al giorno e in aule meno affollate per ridurre al minimo i contatti tra le parti. I componenti del tavolo permanente potranno anche decidere su una eventuale sospension­e dei termini delle attività processual­i.

Intanto ieri in corte d’Assise è sata rinviata l’udienza del processo ad un clan della Sanità proprio su richiesta degli avvocati del collegio difensivo. Questi ultimi hanno rappresent­ato al presidente Privitera le ragioni di tutela della salute pubblica difesa dalla Costituzio­ne. Dopo aver ascoltato il parere del pm che non si è opposto, la Corte ha sospeso l’udienza, accettando le ragioni degli avvocati e rinviano il processo a fine aprile.

Ma se gli organismi ufficiali degli avvocati sembrano soddisfatt­i dalla soluzione trovata, non così le associazio­ni di categoria. Nad (Nuova avvocatura democratic­a) chiede interventi più drastici. Per il presidente Rosaria Elefante «occorre sospendere l’attività giudiziari­a su tutto il territorio nazionale adottando come modello ciò che avviene durante la cosiddetta “feriale”, cioé trattando solo le cause urgenti ed escludendo la presenza di detenuti, perché se il virus entrerà a Poggioreal­e allora i guai aumenteran­no».

Rinvio

In corte d’Assise è slittato a fine aprile il processo nei confronti dei boss del rione Sanità

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