Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Tregua magistrati-avvocati Dallo scontro frontale al tavolo tecnico comune
Dopo giorni di polemiche la decisione di «lavorare» insieme
Il procuratore generale Luigi Riello ha avuto solo il tempo di paragonare a «un disco rotto» la pressante richiesta degli avvocati partenopei di sospendere le udienze. Ventiquattr’ore dopo, causa contagio e quarantene, le udienze sono state sospese per quattro giorni.
Così ieri è stato aperto il tavolo tecnico tra magistrati e avvocati. Un confronto operativo sul da farsi che ha sancito una sorta di tregua dopo le feroci polemiche degli ultimi giorni, comprese diffide e minacce di denunce. Presenti le più alte autorità di Palazzo di Giustizia. Lo stesso Pg Riello, il presidente della Corte d’Appello Giuseppe De Carolis, l’avvocato generale Antonio Gialanella, il neopresidente del tribunale Elisabetta Garzo, il procuratore Giovanni Melillo, il presidente del tribunale di Sorveglianza Adriana Pangia. E, in rappresentanza degli avvocati, il presidente del Consiglio nazionale forense Andrea Mascherin,
il presidente degli avvocati napoletani Antonio Tafuri, il consigliere Francesco Caja.
Il tavolo servirà a scambiarsi informazioni ed elaborare azioni concrete, insomma decisioni che poi verranno materialmente attuati dai vertici degli uffici giudiziari.
Sarà cura del tavolo tecnico adottare la riorganizzazione delle udienze e la distribuzione delle singole cause, questo soprattutto per consentire lo svolgimento di un numero di procedimenti compatibili con le misure sanitarie stabilite dal Governo. Meno udienze al giorno e in aule meno affollate per ridurre al minimo i contatti tra le parti. I componenti del tavolo permanente potranno anche decidere su una eventuale sospensione dei termini delle attività processuali.
Intanto ieri in corte d’Assise è sata rinviata l’udienza del processo ad un clan della Sanità proprio su richiesta degli avvocati del collegio difensivo. Questi ultimi hanno rappresentato al presidente Privitera le ragioni di tutela della salute pubblica difesa dalla Costituzione. Dopo aver ascoltato il parere del pm che non si è opposto, la Corte ha sospeso l’udienza, accettando le ragioni degli avvocati e rinviano il processo a fine aprile.
Ma se gli organismi ufficiali degli avvocati sembrano soddisfatti dalla soluzione trovata, non così le associazioni di categoria. Nad (Nuova avvocatura democratica) chiede interventi più drastici. Per il presidente Rosaria Elefante «occorre sospendere l’attività giudiziaria su tutto il territorio nazionale adottando come modello ciò che avviene durante la cosiddetta “feriale”, cioé trattando solo le cause urgenti ed escludendo la presenza di detenuti, perché se il virus entrerà a Poggioreale allora i guai aumenteranno».
Rinvio
In corte d’Assise è slittato a fine aprile il processo nei confronti dei boss del rione Sanità