Corriere del Mezzogiorno (Campania)
BUCCIROSSO «DALLE TASSE AL CRIMINE»
L’attore parla della sua commedia «Rottamazione di un italiano perbene» e dei suoi futuri impegni cinematografici. «Paolo Sorrentino? Mi è venuto a vedere e mi ha dato un appuntamento a prestissimo per un suo nuovo progetto»
Fra gli attori che stasera doveva andare in scena stasera a Napoli c’è Carlo Buccirosso. All’Augusteo era infatti in programma la ripresa del suo «La rottamazione di un italiano perbene», una commedia divertente ma ricca di spunti di riflessione, ispirata alle difficoltà di fronte alle quali si sono trovati e continuano a trovarsi tanti imprenditori grandi e piccoli a causa della forte pressione fiscale. Un tema di attualità, quindi, ma trattato con la solita arguzia a cui Buccirosso ci ha abituati da tempo. «È vero – spiega l’attore, autore e regista napoletano – quando scelgo di scrivere un testo lo faccio sempre cercando di cogliere istanze suggerite dalla cronaca, per far sì che il pubblico possa facilmente riconoscersi in esse. Per esempio io adoro l’atmosfera e i costumi degli anni ’50, ma mi sono sempre tenuto a distanza da questa tentazione per evitare che risultasse troppo lontana agli occhi dello spettatore».
Contemporaneità e suggestioni riprese dal sociale, eppure con un impianto drammaturgico legato alla tradizione. «Certo, io adoro la tradizione, specie quella comica napoletana, di cui mi sento figlio. E quindi pur affrontando il presente, lo faccio ispirandomi alla struttura consolidata della nostra commedia. Per esempio credo nel valore della famiglia come microcosmo universale delle contraddizioni esterne, ma anche come luogo figurato delle loro ricomposizioni. Un po’ come accade anche in quest’ultimo lavoro».
Viatico per una nuova idea futura? «Una nuova commedia è come un figlio nato da poco, va cresciuto, accudito, curato e questo mi impedisce di tuffarmi subito in un’altra avventura. Ma è ovvio che ogni giorno mille idee passino per la testa e che ognuna possa diventare spunto di scrittura. Specie di questi tempi in cui sta accadendo davvero di tutto, anche se si tratta di materia molto delicata, per scrivere della quale, anche con ironia, occorrerà aspettare che decanti». Eppure il protagonista di «La rottamazione» vive in un letto come Argante, il malato immaginario di Molière, che potrebbe essere di per sé spunto per un prossimo testo. «Potrebbe essere un’interessante partenza per un’altra pièce. Ma, ripeto, aspettiamo ancora un po’».
Un’attesa che riguarderà anche l’uscita dell’ultimo film, «Ritorno al crimine», che segue il precedente «Non ci resta che il crimine», sempre di Massimiliano Bruno in cui Buccirosso è al fianco di Marco Giallini, Alessandro Gassmann, Edoardo Leo, Gian Marco Tognazzi e Loretta Goggi. «Sarebbe dovuto uscire il 12 marzo, ma le note vicende sanitarie hanno spostato la proiezione sui grandi schermi a data da destinarsi». Infine, ancora cinema, e di qualità, nel futuro dell’attore napoletano. «Paolo Sorrentino mi ha fatto la sorpresa di venire a vedere con tutta la famiglia “La rottamazione” in un teatro romano. Gli è piaciuta molto e mi ha salutato, dandomi appuntamento a prestissimo per un nuovo progetto», dopo «Il Divo» e «La grande bellezza».