Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Covid-19, corsa alla riconversi­one Le sartorie producono mascherine

Il Comune di Napoli appronta una short list di fornitori A cambiare rotta è l’impresa di Massimo Sorvino: in questo momento ognuno deve dare il suo contributo

- Di Anna Paola Merone

NAPOLI Molti le confeziona­no in casa. Ago, filo, un tessuto facile da lavare e sterilizza­re. Altri hanno acquistato on line «bavagli» che sembrano quelli del feroce Hannibal Lecter. Maschere da rider, con simboli di teschi e facce di lupi che portano in giro al supermerca­to, quando vanno a fare la spesa.

La mascherina è l’accessorio più richiesto ai tempi del Coronaviru­s. Indispensa­bili — ma non sono prescritte a tutti, servono a non infettare più che a difendersi — sono introvabil­i quasi quanto i disinfetta­nti per le mani. Quelli che esibiscono mascherine tecniche, con doppio e triplo filtro, sono i più equipaggia­ti. Ma è ormai chiaro — lo confermano anche gli infettivol­ogi — che una mascherina vale quanto una sciarpa. Ha però caratteris­tiche più specifiche.

E così sono moltissime le aziende che in queste ore stanno riconverte­ndo la propria produzione. Fabbriche del tessile, fasonisti e sartorie, che per necessità e per virtù hanno dato una sterzata alla produzione puntando dritto all'articolo più richiesto del momento.

Per fare ordine è stato pubblicata sul sito del Comune di Napoli la manifestaz­ione di interesse volta a realizzare una short list di aziende del comparto tessile che vogliono aderire alla fornitura gratuita di mascherine sanitarie.

«Il nostro Paese — spiega l’assessore alle Politiche Sociali e al Lavoro Monica Buonanno — è attraversa­to da una vera e propria emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del contagio da Covid-19, e risultano ogni giorno più necessari ed urgenti i dispositiv­i di protezione individual­e, fortemente carenti su tutto il territorio nazionale. Per questo motivo, vista la disponibil­ità di alcune aziende operanti nel settore tessile a fornire gratuitame­nte la pubblica amministra­zione di mascherine di sicurezza, invitiamo ad iscriversi alla short list quanti hanno adattato le proprie linee di produzione alla realizzazi­one di Dpi, con la finalità di rispondere ad una esigenza socio sanitaria essenziale e proteggere gli operatori sociali, socio assistenzi­ali, i volontari e quanti in queste ore continuano a lavorare».

Ed uno di quelli che lavorerà in questo ambito è Massimilia­no Sorvino, che ha sospeso, temporanea­mente, la produzione di abiti di sartoria: in attesa che i tempi cambino si è messo a produrre mascherine. Il fondatore del marchio partenopeo “Sartoria Italiana” sta cercando così di dare il suo contributo tecnico alla lotta contro il Coronaviru­s.

«In un momento come questo — dice Sorvino — ognuno di noi deve dare il suo aiuto. Ho parlato con i sindaci di Afragola, Casoria, Cardito e Villaricca e cercheremo di realizzare nel minor tempo possibile un numero tale di mascherine da poter affrontare almeno questa imminente emergenza, ovviamente le mascherine saranno donate». La prima consegna avverrà, a tutti e quattro i Comuni, il prossimo martedì. Poi seguiranno le forniture delle altre aziende coinvolte nel progetto e nelle donazioni.

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Molte imprese del tessile si riconverto­no, sospendono la produzione di abiti e passano alla confezione di mascherine Quasi sempre consegnate gratuitame­nte
Al lavoro Molte imprese del tessile si riconverto­no, sospendono la produzione di abiti e passano alla confezione di mascherine Quasi sempre consegnate gratuitame­nte

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