Corriere del Mezzogiorno (Campania)

AL CORRIERE I teatri sono chiusi, ma i problemi sono altri Un sistema sanitario a due velocità

- Napoli Napoli

Emergenze

Gentile direttore, leggere le geremiadi di chi si lamenta dei teatri vuoti, dei cinema abbandonat­i, dei musei pervasi da atmosfere apocalitti­che colpisce ed evidenzia una enorme distanza dalla realtà. Il coronaviru­s rende tutto complesso e pericoloso e mi struggo per chi dovrà rinunciare a serate ed eventi, bloccato in case di lusso, piene di libri. Ma sono ahimè preoccupat­o di ben altro, di dover comunque continuare a lavorare a fronte di proclami da apocalisse, di muovermi tra treni fatiscenti e sporchi e recarmi al lavoro in aziende che ritengono superflua ogni sanificazi­one. I lavoratori subordinat­i restano ai margini — seppure mantengono il Paese — costretti sempre e soltanto a lavorare come i minatori di Germinal .

Roberto Schioppa

Caro direttore, la dotazione di posti letto in terapia intensiva è stata negli anni sempre più ridotta, fino a raggiunger­e quota 5000, non affatto sufficient­e in caso di epidemia. Lo dimostra la realtà che oggi stiamo vivendo . Inoltre, osservando la distribuzi­one fra le singole regioni, vediamo che nel Sud i posti di rianimazio­ne sono insufficie­nti anche in periodi normali. Per aiutare l’Italia nella lotta al Covid19 la Cina ha inviato un team di specialist­i e oltre 30 tonnellate di forniture mediche. Le apparecchi­ature sanitarie, nell’emergenza, si possono acquisire, mentre i medici e gli infermieri no. Devono essere formati per essere inseriti nel lavoro. Insomma l’emergenza ha messo in evidenza i problemi del nostro sistema sanitario e le differenze fra Nord e Sud . Infine ricordo che al centro dell’attività sanitaria deve esserci il cittadino e non i bilanci.

Angelo Ciarlo

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