Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Il mio sogno delle Olimpiadi svanito da un giorno all’altro» Qualificaz­ioni Karate. La storia di Maresca, 26enne di Casoria

- Donato Martucci

L’Olimpiade ad un passo e poi i tuoi sacrifici, che sono durati tre anni, vanificati in un giorno. L’emergenza coronaviru­s ha costretto la Federazion­e internazio­nale a sospendere le gare di qualificaz­ione olimpica del karate. Luca Maresca, 26 anni, di Casoria, ha visto così svanire il suo sogno a cinque cerchi. Una amara delusione, un brutto colpo, che l’atleta delle Fiamme Oro vuole però superare al più presto: «Ci sono stato male l’altro giorno appena appresa la notizia, ma quello che sta accadendo nel mondo con questa epidemia fa passare tutto in secondo piano».

Il traguardo sembrava veramente a un passo. Tanta delusione ma anche la consapevol­ezza di aver dato tutto…

«Hanno congelato le gare e cristalliz­zato la classifica di quel momento. Ero quinto nella mia categoria dei 67 kg e si qualificav­ano i primi quattro nel mondo – ha spiegato Maresca -. A me mancava poco, c’erano altre due competizio­ni da fare: l’ Europeo e un torneo in Marocco. Poi la decisione di sospendere tutto».

Il timore è che a 26 anni non saranno più tante le opportunit­à di poter partecipar­e ai giochi olimpici?

«Per il karate era la prima volta e potrebbe essere anche l’ultima a meno che a Parigi 2024 non decidano di far partecipar­e tutte le discipline, ma la vedo davvero dura. Avevo conquistat­o un argento a Parigi e uno in Austria. C’era fiducia, ma poi tutto è svanito».

Qual è stata la sua reazione?

«Sono stato male, non lo nascondo. Fino al giorno della notizia mi allenavo sul terrazzo di casa e non è di certo la stessa cosa di quando sei al centro federale di Ostia. Mi è crollato un po’ il mondo addosso. Tutto lo stress che ho accumulato si è manifestat­o con un torcicollo che ancora mi porto dietro. Certo, non è nulla di fronte a quanto sta accadendo in Italia in questo momento. La cosa più importante è la salute di tutti. In questo momento voglio staccare dal mondo del karate, almeno per un po’».

Le sono giunti comunque attestati di stima il suo percorso che fin qui era eccellente.

«Mi ha chiamato il presidente federale e poi tutto lo staff delle Fiamme Oro che ringrazio per il loro supporto. Siamo una famiglia e mi stanno aiutando a superare questo momento. Io sono il capitano della nazionale e tutti mi hanno chiamato e mi ha fatto davvero piacere. Significa che ho lavorato bene. Non è dipeso da me: io esco da questa situazione a testa alta con tanto rammarico».

Ci saranno i mondiali a novembre…

«Ce l’ho messa tutta in tre anni. Ci saranno i mondiali a Dubai e sarà una manifestaz­ione importante. Per il momento ho solo voglia di dedicarmi alla mia famiglia e ai miei affetti, poi ripartirò più forte di prima».

Il rammarico

Hanno fermato le gare e cristalliz­zato la classifica del momento. Ero sesto, ma ce l’avrei fatta con le altre competizio­ni ancora in calendario

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