Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Porti la spesa a chi ha bisogno
Ho letto l’articolo di Eduardo Cicelyn pubblicato nella rubrica «Zona franca» sabato scorso. Il tono e la narrazione sono volutamente provocatori, l’autore si vuole disegnare simpaticamente cattivo. Riuscendo benissimo nel suo intento. Ma per raggiungere il suo obiettivo, come spesso accade a chi usa simili strategie, non si fa scrupoli. Non si fa scrupoli quando dice «non credo di far danno a nessuno. Non costituisco pericolo di contagio. I miei simili li vedo da lontano». Non si fa scrupoli quando scrive «fingo di andare a far la spesa». Non si fa scrupoli quando afferma «con la tessera di giornalista in tasca mi sento al sicuro da eventuali annunciatissime denunce». Non si fa scrupoli a confessare la sua proposta di gestione dell’emergenza: «Alla terribile potenza vitale del virus a me sembra che possa rispondere solo la forza serena di una natura che sopravvive di cultura e bellezza, piena di contraddizioni, dove tutto è già contaminato». Caro Cicelyn, se i suoi simili sono lontani mentre lei può fare la sua passeggiata solitaria è solo perché loro rispettano le regole. E’ la stessa cosa di quelli che pagano le tasse e di quelli che invece evadono. I secondi possono usufruire di servizi pagati dai primi. Mio caro, uno dei problemi più grossi in questi giorni, per chi è ammalato o è anziano, è fare la spesa. Se proprio vuole andare a fare la sua passeggiata per ben due ore al giorno invece di andare a Posillipo e di «fare finta di fare la spesa» ci vada per davvero a fare la spesa e la porti alle centinaia di persone che ne hanno bisogno. Questo si che sarebbe il vero atto «rivoluzionario», nella sua semplicità ed infinita utilità. Di sicuro molto di più che andare in giro con la musica anni Settanta nelle orecchie. Caro Cicelyn, il tesserino che lei — facendo il furbetto — pianifica di usare per evitarsi la denuncia è lo stesso di tantissimi giornalisti — spesso sottopagati o non pagati affatto — che fanno un lavoro incredibile, raccontando storie in luoghi dove spesso il tesserino non ti salva da una denuncia, ma ti salva la vita. Oppure te la toglie. Usi quindi la delicatezza, se proprio vuole fare il rivoluzionario in scooter, di non nascondersi dietro al tesserino. Se la dovessero fermare per un controllo, mostri quanto ha scritto nel suo articolo. Mio caro, ho provato a fare una ricerca nelle riviste del settore e la sua proposta di strategia di contenimento del virus, seppur affascinante nella sua evanescente leggerezza, non sembra far parte delle strategie allo stato dell’arte. Non credo, quindi, avremo troppe chance di vederla, per ora, applicata. Le suggerirei quindi di lasciare alle conversazioni con gli amici e alle sue partite di burraco, che visto il momento le consiglio di fare in video conferenza, lo spazio per le sue simpatiche provocazioni.