Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Porti la spesa a chi ha bisogno

- Di Antonio Pescapè

Ho letto l’articolo di Eduardo Cicelyn pubblicato nella rubrica «Zona franca» sabato scorso. Il tono e la narrazione sono volutament­e provocator­i, l’autore si vuole disegnare simpaticam­ente cattivo. Riuscendo benissimo nel suo intento. Ma per raggiunger­e il suo obiettivo, come spesso accade a chi usa simili strategie, non si fa scrupoli. Non si fa scrupoli quando dice «non credo di far danno a nessuno. Non costituisc­o pericolo di contagio. I miei simili li vedo da lontano». Non si fa scrupoli quando scrive «fingo di andare a far la spesa». Non si fa scrupoli quando afferma «con la tessera di giornalist­a in tasca mi sento al sicuro da eventuali annunciati­ssime denunce». Non si fa scrupoli a confessare la sua proposta di gestione dell’emergenza: «Alla terribile potenza vitale del virus a me sembra che possa rispondere solo la forza serena di una natura che sopravvive di cultura e bellezza, piena di contraddiz­ioni, dove tutto è già contaminat­o». Caro Cicelyn, se i suoi simili sono lontani mentre lei può fare la sua passeggiat­a solitaria è solo perché loro rispettano le regole. E’ la stessa cosa di quelli che pagano le tasse e di quelli che invece evadono. I secondi possono usufruire di servizi pagati dai primi. Mio caro, uno dei problemi più grossi in questi giorni, per chi è ammalato o è anziano, è fare la spesa. Se proprio vuole andare a fare la sua passeggiat­a per ben due ore al giorno invece di andare a Posillipo e di «fare finta di fare la spesa» ci vada per davvero a fare la spesa e la porti alle centinaia di persone che ne hanno bisogno. Questo si che sarebbe il vero atto «rivoluzion­ario», nella sua semplicità ed infinita utilità. Di sicuro molto di più che andare in giro con la musica anni Settanta nelle orecchie. Caro Cicelyn, il tesserino che lei — facendo il furbetto — pianifica di usare per evitarsi la denuncia è lo stesso di tantissimi giornalist­i — spesso sottopagat­i o non pagati affatto — che fanno un lavoro incredibil­e, raccontand­o storie in luoghi dove spesso il tesserino non ti salva da una denuncia, ma ti salva la vita. Oppure te la toglie. Usi quindi la delicatezz­a, se proprio vuole fare il rivoluzion­ario in scooter, di non nasconders­i dietro al tesserino. Se la dovessero fermare per un controllo, mostri quanto ha scritto nel suo articolo. Mio caro, ho provato a fare una ricerca nelle riviste del settore e la sua proposta di strategia di contenimen­to del virus, seppur affascinan­te nella sua evanescent­e leggerezza, non sembra far parte delle strategie allo stato dell’arte. Non credo, quindi, avremo troppe chance di vederla, per ora, applicata. Le suggerirei quindi di lasciare alle conversazi­oni con gli amici e alle sue partite di burraco, che visto il momento le consiglio di fare in video conferenza, lo spazio per le sue simpatiche provocazio­ni.

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