Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Faccio come mio nonno durante l’ultima guerra Sforno pizze e pane caldo per i clochard senza nulla»
Franco Pepe a Caiazzo: «Così mi sento vivo»
La legna del forno della pizzeria “Pepe in Grani” che ha sempre richiamato a Caiazzo centinaia di persone provenienti da ogni parte d’Italia e anche dal mondo, continua ad ardere. Il proprietario Franco Pepe ha deciso di tenere acceso anche in questo momento «il fuoco della speranza» e continua a sfornare pizze, pane e biscotti non per i suoi clienti abituali ma per poveri e anziani soli.
Pepe, come è nata l’idea?
«All’inizio della chiusura abbiamo donato ai bisognosi le scorte che avevamo. Abbiamo smaltito il pane, e tutto il resto, nel giro di poche ore. Poi abbiamo deciso di andare avanti e di lasciare uno dei due forni accesi. Io vivo in pizzeria, ci lavorano 43 ragazzi che sono tornati in famiglia tranne tre (due egiziani e un’ucraina) che sono rimasti con me. A quel punto, con le dovute precauzioni, mi è venuta l’idea di continuare a sfornare pane e pizze per i meno fortunati. Stiamo assicurando un pasto caldo agli anziani delle case di riposo della zona e abbiamo donato pizze ai clochard nei pressi della stazione ferroviaria di Caserta, raccogliendo l’appello dell’associazione “L’Angelo degli ultimi” che si trova in grande difficoltà in questo momento. Continuando a panificare mi sono sentito più vivo, mi sono rivisto nella situazione che viveva mio nonno nella Seconda guerra mondiale. Anche lui non si è fermato».
Poi però ti è venuta anche un’altra idea.
«Sì, con il dottor Giuseppe Di Sorbo — produttore di ventilatori polmonari — e il Lions Caserta Real Sito di San Leucio, ho chiamato all’appello la sua rete di produttori dell’Alto Casertano, e abbiamo donato all’Ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta un ventilatore polmonare e 40 mascherine facciali filtranti ospedaliere».
Da qui l’appello a colleghi, imprenditori e volontari per poter raccogliere altri fondi da destinare alla terapia intensiva del nosocomio di Caserta.
” Grazie a Di Sorbo e ai Lions abbiamo donato all’ospedale di Caserta un ventilatore polmonare e quaranta maschere filtranti
«Dobbiamo partire subito, è necessario. Negli anni ho rafforzato, grazie al mio lavoro, la mia popolarità, che oggi voglio mettere al servizio della mia comunità. Stiamo vivendo un momento drammatico. Per questo ho reso pubblica la mia solidarietà e ho deciso di aprire un circuito di donazione a mio nome con il sostegno dell’associazione di promozione sociale “Rena Rossa”, di Piedimonte
Matese, presieduta da Angelo Rotunno. Abbiamo avviato una raccolta fondi da destinare all’Azienda ospedaliera di Caserta, che ha bisogno di ventilatori, mascherine, tute e tutti i presidi medici che occorrono per la gestione dei pazienti affetti da Covid-19. In questo momento è fondamentale unirsi, e ho bisogno dell’aiuto di tutti».
Così lei, che nella sua pizzeria sperimenta menu funzionali e che ha avviato un progetto di sana alimentazione con il professor Ascierto (proprio lui, quello del Tocilizumab), ora si propone come motore per attrarre anche altri a collaborare con lui?
«Questa è una battaglia che possiamo vincere solo insieme, se ognuno fa la propria parte. Mi piacerebbe che i miei colleghi ristoratori e chef facessero lo stesso nelle loro città, perché la situazione di emergenza che stiamo vivendo tutti ce lo impone». Questa è la piattaforma per donare: www.gofundme.com/f/raccolta-fondi-presidi-per-ospedaledi-caserta. In tanti hanno già risposto.