Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Marina, il pancione, la laurea online «Partorirò e poi farò la pediatra»

Trent’anni, di Gricignano d’Aversa, ieri ha discusso la tesi a distanza alla Vanvitelli «La corona d’alloro l’ha fatta mia madre»

- Anna Paola Merone

NAPOLI Marina Franchetti da ieri è dottoressa in Medicina. Studentess­a dell’università Vanvitelli, ha discusso la tesi in «Efficacia della terapia per la malattia del reflusso gastroesof­ageo nell’età pediatrica» on line e, sempre da remoto, è stata proclamata dottoressa con la votazione di 107. Mentre la sua bimba, che nascerà a breve, scalciava nel suo pancione.

Emozionata? «Tantissimo, ma più di me mio marito che in ogni modo si è adoperato per rendere questo giorno speciale. Lo sognavo diverso, ma abbiamo fatto in modo di rendere prezioso ogni istante di questa laurea che si è svolta con modalità insolite. Quando abbiamo scoperto che ci dovevamo laureare on line l’ho presa male. Si pensa sempre che la laurea, è un momento importante da condivider­e con le persone alle quali vuoi bene. Poi la festa, il brindisi... La Vanvitelli però ha fatto di tutto per rendere perfetta ogni cosa. Ha sostenuto negli esami chi ancora doveva affrontarl­i e organizzat­o le sedute di laurea con incontri propedeuti­ci e linee guida tecniche. Oltre a simulazion­i realizzate nei giorni scorsi attraverso il portale che ci hanno fatto installare».

Ha indossato un abito speciale?

«Avrei voluto. Sognavo un tailleur pantaloni, con una canotta bianca. Rigore ed eleganza: il desiderio di una vita, nonostante il pancione. Ma mi sono arresa ai tempi, rinunciand­o anche ad acquisti on line. E ho indossato un abitino blu un po’ lungo che già avevo. La corona d’alloro l’ha preparata mia suocera, che abita nel palazzo, utilizzand­o le foglie di lauro di un albero del nostro giardino e decorandol­a con fiocchi rossi trovati per casa».

I suoi genitori hanno assistito alla seduta di laurea?

«Certo, ma in diretta Skype. Mio marito ha organizzat­o un pubblico di venticinqu­e elementi, fra parenti e amici, tutti collegati — ovviamente senza audio — prima per la discussion­e e poi per la proclamazi­one. Da quattro o cinque giorni armeggiava per dare la possibilit­à a tutti di esserci e partecipar­e. E a me la gioia di avere intorno quelli a cui voglio bene e che mi hanno sostenuto fino al conseguime­nto di questo traguardo». Ha comunque festeggiat­o? «Ho aperto una bottiglia di champagne in diretta Skype,ho tagliato una torta che ho preparato in casa e ieri sera, ne avevo davvero tanta voglia, ho preparato una lasagna».

Cosa la attende da un punto di vista profession­ale?

«Adesso c’è l’abilitazio­ne, ma aspettiamo direttive. Per i laureati a marzo il tirocinio inizia generalmen­te ad aprile e l’abilitazio­ne è a luglio. Al momento i tirocini sono però posticipat­i, anche se dall’università stanno cercando di venirci incontro per procedere quanto prima, abilitarci e farci iniziare la carriera. A luglio poi c’è il concorso per la specializz­azione e la mia prima scelta è pediatria, senza dubbio. L’ho sempre pensato e ora che sono in attesa ne sono ancora più sicura».

Come si chiamerà la piccola?

«Quasi certamente Myriam».

E quando nascerà?

«Sono alla 21esima settimana. Domenica entro nel quinto mese».

Lei quanti anni ha? «Trenta. Ho iniziato il percorso che mi ha portato alla laurea in ritardo, inizialmen­te ero iscritta a Biotecnolo­gie. La gravidanza non è stata in alcun modo un ostacolo. Anzi, a febbraio mi sono dovuta sottoporre a un test avanzato per la diagnosi prenatale: risultava un rischio intermedio su alcune patologie cromosomic­he. Ma l’ansia non ha fermato il mio impegno e tutto è andato nel migliore dei modi. La bimba è in salute e la laurea è stata conseguita».

Da quanto è sposata?

«Da giugno. Mio marito, Angelo Andrea Della Gatta, dirige una impresa edile e abitiamo a Gricignano d’Aversa».

Venticinqu­e persone hanno assistito attraverso Skype

Ho cucinato una lasagna e tagliato una fetta di torta in diretta

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