Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Giocatori tutti a casa, vietati i permessi per lasciare la città

- Monica Scozzafava

De Laurentiis s’informa ogni giorno sui singoli, mascherine e guanti anche per fare la spesa Gattuso: contribuia­mo alla battaglia dei medici

NAPOLI «Che restino tutti a casa», la voce (ferma) è di Aurelio De Laurentiis che non allenta i controlli e soprattutt­o le raccomanda­zioni. E si fa sentire, direttamen­te o attraverso lo staff tecnico o sanitario.

I suoi calciatori sono un patrimonio da salvaguard­are, soprattutt­o persone, famiglie che devono stare al riparo dal possibile contagio. E, allora, anche la spesa al supermerca­to va fatta negli orari giusti e con le protezioni adeguate. Il club ha fornito guanti e mascherine, quotidiana­mente si informa sulle condizioni di salute di ognuno e, seppur informalme­nte, ha già fatto sapere che a nessuno sarà concesso il permesso di raggiunger­e i loro paese di origine. La sosta forzata non è un momento di vacanza, il campionato potrebbe anche riprendere - così come si discute in Lega - se l’emergenza sanitaria rientrasse e per il presidente del Napoli sarebbe una forzatura ulteriore avere poi giocatori da sottoporre a periodi di quarantena. Aurelio De Laurentiis, grande mediatore nelle discussion­i tra i presidenti di serie A, ha ribadito la posizione rispetto al campionato, pur facendo un passo indietro rispetto alla possibilit­à di riprendere gi allenament­i. La salute intesa come priorità in senso assoluto, ma anche il pensiero rivolto verso un futuro che tutti sperano sia migliore. Il calcio, dunque, dovrà continuare nel segno dell' “andrà tutto bene”. Tutti a casa, dunque, seguiti a distanza: sessioni di allenament­o, alimentazi­one controllat­a e svago in famiglia. Quasi tutti con mogli e figli, qualcuno anche da solo (il caso di Malcuit, la fidanzata è rimasta bloccata a Parigi). Calciatori disposti anche a giocare in piena estate, andare oltre il 30 di giugno e che oggi iniziano a considerar­e l’idea di una riduzione dello stipendio. Una soluzione cui potrebbero giungere tanti presidenti di serie A. Prematuro, per ora. Ma l’evoluzione dell’emergenza sarà dirimente per una decisione di questo tipo.

Intanto si sta a casa, seguendo come tutti le notizie su Covid 19, pregando e dandosi anche da fare per le strutture ospedalier­e. Insigne era stato il primo a donare centomila euro all’ospedale Cotugno, i suoi compagni hanno aderito a diverse piattaform­e di raccolta fondi. Aurelio De Laurentiis in costante contatto con il dottore Paolo Ascierto del Pascale si è impegnato per l’acquisto di respirator­i e ventilator­i. Rino Gattuso con l’associazio­ne «Forza Ragazzi», fondata da lui undici anni fa, per lo sport e per il sociale, ha finanziato l’acquisto di un’ambulanza per l’ospedale di Corigliano Calabro, per contribuir­e a contrastar­e con maggiore forza l’emergenza coronaviru­s.

«La speranza è che quest’emergenza possa volgere al termine e, soprattutt­o, che presto possa scendere il numero dei contagiati e di coloro che stanno perdendo la vita a causa di questa pandemia ha detto Gattuso - Il mio pensiero va a quanti ogni giorno mettono a rischio la propria vita e quella dei propri cari lavorando negli ospedali, con altruismo e senso civico. Il nostro contributo era il minimo per contribuir­e in questa battaglia».

L’allenatore

«Il mio pensiero va a quanti ogni giorno mettono a rischio la propria vita»

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Younes sui social L’esterno azzurro trascorre il tempo libero leggendo un libro: la foto postata sui social

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