Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Luca: pensioni minime a mille euro

Assegno più ricco per 75 mila anziani. E nel piano da 604 milioni aiuti per profession­isti e imprese

- Alfano, Brandolini, Cuomo, Postiglion­e, Scarici

Un piano da 604 milioni di euro, «uno sforzo gigantesco», annuncia Vincenzo De Luca: «Siamo la prima Regione a farlo», chiedendo poi un ulteriore sforzo: restare in casa, soprattutt­o nei weekend di Pasqua, considerat­i i giorni del picco di contagi. Fasce deboli, famiglie in difficoltà, imprese, profession­isti e lavoratori autonomi sono i beneficiar­i delle misure. Che, dice sempre il presidente della Regione, non sono sostitutiv­e, «non ci sono accavallam­enti con le misure del governo e dei comuni». Altra caratteris­tica: l’immediata disponibil­ità. Parliamo di un mix di fondi: ordinari, riprogramm­azione di quelli europei (possibile grazie a una modifica delle procedure), risorse nazionali del Fondo sviluppo e coesione e del patto per la Campania. Tra le misure: un bonus di 500-600 euro per portare le pensioni minime a mille euro (Santa Lucia calcola almeno 75 mila beneficiar­i), contributi di mille per profession­isti e lavoratori autonomi da aggiungere ai 600 governativ­i, bonus per famiglie con ragazzi disabili e con ragazzi al di sotto dei 15 anni. Duemila euro per 40 mila microimpre­se (dagli artigiani ai commercian­ti). Fondi per la casa e a sostegno di comparti strategici che stanno soffrendo la crisi devastante: albergator­i, filiera bufalina e florovivai­sti. Per Cgil, Cisl e Uil: «Il Piano, coraggioso e primo documento contro la crisi al Sud, restituisc­e un po’ di fiducia a quanti stanno vivendo questo momento con ansia», ma si riservano un’ulteriore verifica. Giudizio positivo anche dalla Cia Campania e da Federalber­ghi. Anche il Movimento 5 Stelle dice: «Recepite le nostre proposte contro la crisi, ora De Luca ci ascolti anche sulla sanità». Unica voce dissonante quella di Stefano Caldoro: «Le risorse del piano presentato non sono dell’ente di Santa Lucia ma sono soldi dei comuni, di altri enti pubblici, del sistema delle imprese e dei cittadini. Il rischio concreto, con misure così, è il taglio di servizi essenziali ai cittadini, il blocco del sistema produttivo con inevitabil­i ricadute sull’occupazion­e».

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