Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Pronto soccorso finanziario per le piccole e piccolissime realtà imprenditoriali
Il drammatico momento che l’Italia, la Campania e Napoli stanno attraversando ripropone in maniera sempre più pressante il ruolo del sistema bancario nel nostro paese.
Un complesso di norme europee sempre più vincolanti e stringenti che, imboccando la strada della «taglia unica», ci conducono verso l’«omologazione creditizia», sacrificando in nome di una presunta «efficienza» il rapporto con le persone, la centralità dell’uomo e quindi facendosi schiacciare dalle macchine, dalla digitalizzazione, dai rating derivanti esclusivamente dall’algoritmo.
Le immagini di questi giorni ci suggeriscono che la nostra economia ha bisogno di una «imprenditoria bancaria» che interpreti un ruolo di miglioramento del territorio, applicando un modello di servizio che prediliga la «finanza per lo sviluppo» piuttosto che la «finanza per la finanza».
Insomma, l’applicazione di ciò che ho definito «rating umano». Che non significa erogare con più superficialità il credito, bensì con maggiore ascolto ed attenzione ai piccoli, a chi ne ha bisogno che poi rappresenta chi meglio e spontaneamente(la storia lo insegna) riesce poi a rimborsare. Le persone hanno bisogno di «fiducia e speranza» che si alimenta per il tramite di un sostegno,ancorché piccolo, ma immediato, tangibile,coraggioso.
È vero, il decreto Cura Italia ha consentito di applicare sospensioni delle rate sui mutui, in alcuni specifici casi, oppure incrementi delle linee di credito del 10% con la garanzia (all’80%) del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese gestito dal Mediocredito Centrale.
Il nostro territorio però chiede ben altro. La chiusura di (quasi) tutte le attività imprenditoriali invoca a squarciagola un sostegno
che si manifesti con linee di credito immediate ed adeguate a superare i mesi di blocco delle attività.
Noi con la Banca di Credito Cooperativo di Napoli da subito abbiamo creato un «pronto soccorso finanziario» che consente alle piccolissime e piccole aziende di poter pagare il canone di locazione, le utenze, i dipendenti, qualche fornitore, utilizzabile attraverso un finanziamento sia a breve che a medio termine(durata fino a 60 mesi con 6 mesi di preammortamento). Insomma andare avanti in attesa di quella ripresa che, secondo l’indagine Cerved, potrebbe, si spera,realizzarsi nel secondo semestre 2020.
La crisi piu profonda è, e sarà, quella dei piccoli, non certo delle grandi imprese. Bisogna tener presente che il 99% delle aziende italiane e campane sono piccolissime e piccole. Continuare a parlare per massimi sistemi non serve a nulla. Sono i piccoli che potranno guidare la ripresa sostenendo i consumi e quindi anche le grandi imprese. E non viceversa. Sono loro che dobbiamo sostenere. Da che mondo è mondo i grandi ce la fanno sempre. Non stavolta, senza i piccoli. Papa Francesco sostiene che «nessuno si salva da solo». Pertanto concentriamoci sull’economia reale e non quella degli algoritmi o delle indagini macro economiche. La Campania ha bisogno di un sostegno forte e diretto, ma soprattutto immediato. Se è vero che siamo stati meno colpiti dal virus, è altrettanto vero che la nostra economia è meno solida di quella delle regioni del Nord.
Ecco perché, a più voci, abbiamo proposto alla Regione Campania di rendersi protagonista di una ulteriore forma di garanzia diretta che,integrata a quella statale, potrà consentire alle banche, speriamo tutte, di sostenere l’economia reale del nostro territorio. Nessuno può e deve avere il copyright della salvezza. Nessuno è più bravo dell’altro. Ma tutto ciò va fatto subito.
Noi ci siamo, con i fatti. Lo dobbiamo a Napoli e ai napoletani. Nell’interesse dell’Italia tutta.
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La Bcc è pronta a consentire alle aziende di pagare canoni di locazione, utenze, dipendenti