Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Mai saltata una sola processione Torno l’anno prossimo a 91 anni»
Antonino Cuomo, ex primo cittadino di Sorrento: «Sono sempre stato in prima fila durante i riti Nemmeno la guerra ci costrinse a fermarci»
NAPOLI Quasi novant’anni, mancano. E, considerato che sfilò per la prima volta quando non ne aveva ancora tre, come ricorda lui stesso in questo cordiale colloquio telefonico, quella (soppressa) della notte tra i prossimi giovedì e venerdì santi sarebbe stata la sua ottantasettesima processione. Antonino Cuomo, avvocato, ex sindaco di Sorrento e padre dell’attuale primo cittadino Giuseppe, personalità eclettica, autentico interprete del genius loci, è stato per oltre mezzo secolo anche il priore dell’Arciconfraternita di Santa Monica, che anima la processione notturna, la bianca (dal colore delle vesti dei penitenti che nella notte visitano i sepolcri e accompagnano la Madonna alla ricerca del Figlio). Tuttora attivissimo, ha dovuto piegarsi alle regole restrittive che impongono la clausura.
Avvocato, come sta?
«Sono prigioniero in casa. Di salute fortunatamente sto bene e l’umore è buono. Sa, quando si arriva a una certa età e tanti amici non ci sono più, non si può fare altro che ringraziare il Signore».
Cosa sarà per lei una Pasqua senza processione?
«Eh, si figuri, in una sola occasione ho rischiato di saltarla perché ero a letto con la febbre. Ma quando gli incappucciati sfilarono sotto casa non riuscii a resistere. Mi vestii in fretta e raggiunsi i confratelli. Poi passai il Sabato santo e Pasqua a letto con la ricaduta». Quest’anno? «Quest’anno, niente per nessuno. Così ha voluto il cielo. Del resto, in questa situazione, sarebbe stato impossibile dare il via libera».
I riti della Settimana santa non sono mai saltati, neanche durante la Seconda guerra mondiale?
«Mai, le processioni sono sempre uscite. Prima con i tedeschi, poi con gli inglesi. Sorrento ha continuato a vivere anche in quegli anni difficili».
C’è stata sempre grande rivalità tra i bianchi e i neri che escono in processione il Venerdì sera. Perché?
«Una volta. Da quando venne eletto priore dei neri l’architetto Gaetano Mascolo, mio buon amico, non più. I vecchi priori dei neri ribadivano l’appartenenza alla loro arciconfraternita dei nobili e degli istruiti. Nella bianca trovavano spazio gli artigiani e gli esponenti dei ceti popolari. Ma, ripeto, queste distinzioni sono ampiamente superate. Moltissimi sorrentini partecipano ad entrambe le processioni. Io pure spesso ho sfilato con i neri».
Cosa ricorda della competizione per partecipare agli antichi riti?
«Da priore ero preso letteralmente d’assalto. Mi arrivavano tantissime richieste. Ai ragazzi e ai giovani non ho mai detto di no. Sarebbero stati loro a tramandare la tradizione».
Qualche rara volta ha concesso il privilegio anche a non sorrentini?
«Sì, a chi viene per devozione perché negare quest’esperienza? Altro discorso se qualcuno vuole sfilare solo per mettersi in mostra».
Appuntamento all’anno prossimo?
«Se il signore me lo concederà, a quasi 91 anni ci sarò».
Fede e tradizione Per oltre dieci lustri è stato priore dell’Arciconfraternita di Santa Monica