Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La lezione di Piazzolla e il piacere di suonare
C’è una presenza gigantesca che si staglia alle spalle di chiunque oggi suoni musica ispirata al tango o faccia uso di fisarmonica: Astor Piazzolla, il compositore di tango moderno (argentino ma di origini tranesi) diventato quasi una leggenda in vita e in morte, tuttora uno degli autori più eseguiti e da musicisti d’ogni estrazione, classici jazz popular. Anche Gianni Iorio e Pasquale Stafano, entrambi pianisti e compositori, entrambi foggiani (come suggerisce l’elegante trabucco sulla copertina del loro album), sono stati folgorati dal suo esempio. Iorio ha addirittura cominciato a suonare il bandoneon (la tipica fisarmonica argentina con la doppia bottoniera) da autodidatta, e oggi nel duo formato con l’amico Stafano è lui che imbraccia lo strumento che fu del grande Piazzolla. Bandoneon e pianoforte, dunque. E basta, che quei due strumenti già bastano a costruire un mondo musicale ricchissimo, tanto più quando a maneggiarli sono due musicisti colti che amano il jazz e l’improvvisazione, che si conoscono da una vita, e che quando cominciano a suonare un brano non sanno esattamente dove andranno a parare ma sanno che la loro parabola troverà comunque un punto di caduta e di compimento. Questi Mediterranean
Tales, racconti mediterranei pubblicati dall’etichetta tedesca Enja, che già in passato ha dato attenzione a talenti musicali italiani, sono una prova di maturità: sul filo di sei composizioni originali lontane da qualsiasi idea di calco, Buenos Aires diventa una città del Mediterraneo e la musica si riempie di languori di mare e di vento navigando fra melodie e improvvisazione.