Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sette opere di MiseriCovid Buoni spesa e arti online
Il capolavoro Sette opere di Misericordia non è mai stato così contemporaneo: coniugato al presente diventa Sette opere di MiseriCovid. Le pennellate di Caravaggio sono titoli di telegiornale: seppellire i morti; visitare i carcerati; dar da mangiare agli affamati; vestire gli ignudi; curare gli infermi, dar da bere agli assetati; ospitare i pellegrini. Opere che il Pio Monte di Misericordia, di cui la tela è manifesto, svolge da 400 anni, da qualche peste a questa pandemia.
«Abbiamo ripensato le nostre attività per proseguire il cammino di assistenza lungo quattro secoli - dice il soprintendente Alessandro Pasca di Magliano –. Offriamo un contributo a chi è in disagio e a chi è impegnato nell’assistenza sanitaria. Con il nostro fondo sosteniamo le associazioni in prima linea per la distribuzione di alimenti e abbiamo reperito mascherine per i medici». Con i Parroci di Santa Caterina a Formiello, San Giovanni a Carbonara, dei SS Apostoli e Santa Maria degli Angeli alle Croci, la Comunità di Sant’Egidio e l’Associazione Riario Sforza è partita l’iniziativa «Pio Monte in Rete per Napoli: dona un buono acquisto» che è pari a 25 euro da spendere nei supermercati del centro antico (da ritirare nei siti citati). È previsto un impegno economico di circa 10mila euro a settimana. «Il contatto con le famiglie - spiega - sarà l’occasione per comprendere quali sono le necessità impellenti come, ad esempio, la mancanza di computer per i ragazzi che seguono la didattica web, in modo da poter rimodulare l’offerta in funzione delle esigenze». Resta aperto, poi, il Centro di distribuzione medicine, viveri e vestiario di via Tribunali 216, sospese invece le visite specialistiche perché i medici sono impegnati negli ospedali. Per sostenere il progetto c’è l’iban: IT23I0306909606100000142123, causale fondo emergenza Covid19.
Né si è spenta La scintilla, l’Associazione della Rete del Pio Monte che crea occasioni di amicizia, crescita, formazione per le persone con disabilità intellettiva e psicomotoria. L’emergenza ha solo dettato una nuova organizzazione per volontari e operatori. «Dal 9 marzo i nostri giovani sono dovuti rientrare a casa con vari livelli di difficoltà – racconta ancora Pasca di Magliano - ma con grande rapidità gli educatori hanno messo in campo strumenti virtuali».
Il calendario prevede laboratori di scrittura creativa, coro e musica, danceability, ginnastica e yoga, cucina e giardinaggio, disegno e creatività manuale. I ragazzi diventano videomaker e realizzano videoclip che condividono sui social. L’équipe di operatori si incontra via zoom o skype perché ora tutto è importante, l’intrattenimento e i consigli minimi, come si fa un video e come ci si rade la barba.