Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Non esiste un prontuario di reazioni Facciamo conto soltanto su di noi
aziende, ospedali, supermercati, giornali e farmacie, ma perché lei è la prova che il cuore non si ferma davanti a nulla e può essere impermeabile a ogni avversa circostanza esterna. Voglio supporre che l’episodio in cui l’uomo si le si avvicina, prende il suo mouse e le sfiora la mano abbastanza da farle sentire «qualcosa di piacevole» dati almeno a quando il distanziamento di un metro non era stabilito per decreto e devo, perciò, dedurne, che la sensazione che lei ha provato resta di stringente attualità. Lei sente quel brivido di ieri come se fosse accaduto oggi. L’attrazione è un’alchimia che nessuno scienziato ha ancora spiegato. Quando scatta e perché scatta nessuno lo sa fino in fondo. Perché poi scatti per persone che non sembrano il nostro tipo è il mistero dei misteri. Perché non si affievolisca nemmeno davanti a una sua villanata alla macchinetta del caffè o al sospetto che sia bellamente sposato è materia oscura e, tuttavia, ancora indagabile. L’attrazione è inspiegabile, ma non è irresistibile. Non lo è se teniamo in allerta il nostro sistema di autodifesa quel tanto che basta a distinguere fra una sbruffoneria fatta per timidezza o per farsi notare o una fatta per pura prepotenza. Non è irresistibile, se restiamo in allerta abbastanza da essere in grado di valutare stato civile e buone o cattive intenzioni, buona o cattiva fede del soggetto in questione. Lei è curiosa di capire se lui ricambia il suo interesse, come se questo esaurisse ogni problema. La curiosità è il motore di ogni cambiamento, ma le antenne diritte sono sempre fondamentali per intuire dove quel cambiamento potrebbe portarci. Vale se lei sta meditando un amore per sempre e vale se sta meditando un’avventura di una notte. È sempre raccomandabile avere il quadro della relazione in cui ci stiamo infilando. Dunque, fatta questa premessa,
capirà che è assolutamente irrilevante se quest’uomo è interessato a lei oppure no. L’importante è che interessi a lei. Noi donne abbiamo troppo spesso l’attitudine della preda. Perdiamo mesi a chiederci se lui è interessato a noi, perdiamo tempo aspettando una sua mossa, per poi scoprire che abbiamo perso un sacco di tempo e quell’uomo non ci piace granché. Insomma, se lei ha sentito un’attrazione, deve solo partire da lì per capire lui chi è, cosa vuole, e se tutto ciò è compatibile coi suoi desideri. Da qui, si dipanano mille possibilità e altrettanti bivi. Ma se lei parte consapevole della partita, sarà sempre libera di provare a prendersi quell’uomo o libera di lasciarlo andare. Non c’è nessuno in grado di dirle cosa fare e cosa dire se il signore in questione tenterà altri approcci quando vi vedrete. Non esiste un prontuario di reazioni per ogni variabile. Esiste solo lei, salda e presente a se stessa, che sa dov’è, cosa vuole e perciò prontamente riesce a rispondere al meglio. Magari, persino, si permette un approccio per prima. Gli altri fanno di noi quel che gli pare se gli andiamo incontro sprovveduti e svagati, vacuamente curiosi di quel che vogliono da noi, senza che a noi stessi sia chiaro cosa c’interessa, cosa vogliamo, dove abbiamo margine di cedere o di trattare e dove no. Nell’incontro con un potenziale partner, la cosa più bella è sempre il momento in cui restiamo stupiti di noi stessi, quello in cui scopriamo che possiamo innamorarci di un difetto che detestavamo, o che possiamo superare limiti e dogmi che ci eravamo imposti. In quel percorso, però, bisogna entrare aperti alla meraviglia, ma non sprovveduti né disarmati. Tutto questo per dire che, quando incontrerà l’uomo misterioso, deve solo fare in modo che parli e agisca affinché lei possa ascoltarlo e osservarlo. Dev’essere se stessa, che è facile a dirsi, ma un po’ più difficile a farsi, se in precedenza non abbiamo lavorato a quel piccolo processo di centratura che ho provato ad abbozzare qui sopra.