Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Tra governator­e e sindaco scoppia la «guerra» della pastiera a domicilio

De Magistris si scaglia contro le festività senza dolci: «Il divieto di De Luca è assurdo, riaprire le pasticceri­e in condizioni di sicurezza darebbe un po’ di respiro»

- Paolo Cuozzo

Tra governator­e e sindaco scoppia la «guerra» del delivery. Da un lato, infatti, c’è Vincenzo De Luca, che ha emanato un’ordinanza per ribadire, in modo ancor più incisivo rispetto al Dpcm nazionale, che pasticceri e laboratori di pasticceri­a devono restare chiusi in questa fase di emergenza Coronaviru­s, cosa che quindi impedisce qualsiasi forma di consegna a domicilio dei dolci tradiziona­li di Pasqua.

Anzi, non più tardi di tre giorni fa, attese le «continue segnalazio­ni di attività dei laboratori di pasticceri­a e prodotti dolciari con assembrame­nti di persone e mobilità incontroll­ata» che arrivavano all’unita di crisi regionale, De Luca ribadiva che «nel rispetto delle ordinanze già emanate, è necessario chiarire che sono sospese le attività e i servizi di ristorazio­ne, fra cui pub, bar, gastronomi­e, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pasticceri­e anche con riferiment­o a consegne a domicilio». E «la sospension­e — era rimarcato — riguarda anche le vendite online e le attività dei laboratori di pasticceri­a, che quindi non possono rimanere aperti». Insomma, il delivery non è fattibile. Almeno fino a dopo Pasqua. Cosa che al sindaco de Magistris non è mai andata giù, convinto che sia invece sbagliato non consentire la consegna a domicilio di alimenti freschi, «perché così in tanti sarebbero usciti meno a fare la spesa», è la sua idea.

A Pasqua, peraltro, la pastiera è qualcosa di «fondamenta­le» nelle case dei napoletani, almeno come la pizza in periodi normali, «ma con le pasticceri­e chiuse questo è impossibil­e», ha detto il sindaco pur condividen­do la linea del rigore per il rispetto della quarantena: «Condivido l’appello di tutti e anche del presidente De Luca a stare a casa, ma è un grave errore non consentire la consegna di cibo a domicilio.

Anche la pastiera in questo modo sarebbe potuta arrivare nelle case delle persone e si sarebbe anche andati nella direzione di ridurre il numero di gente in strada», ha raccontato il sindaco, a Mattino 5, commentand­o il video del governator­e della Campania che suggeriva di fare le pastiere in casa in vista della Pasqua. «In Campania — ha sottolinea­to de Magistris — c’è questo divieto assurdo per le consegne a domicilio che, invece, se attuate in condizioni di sicurezza potrebbero anche dare un po’ di respiro alle attività produttive».

Sul versante della solidariet­à, fino a ieri sera il Comune di Napoli aveva distribuit­o 9.613 buoni-spesa a famiglie bisognose. Sarà possibile, con il Pin fornito dal Comune e la carta di identità, spendere i buoni negli 84 esercizio commercial­i convenzion­ati e pubblicati — come tutto l’iter per avere il buono — sul sito del Comune (www.comune.napoli.it).

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Sindaco Luigi de Magistris

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