Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Il marito morto, a lei e suo figlio negato il tampone»

- Piero Rossano

to il secondo tampone era risultato positivo al Covid-19. Le sue condizioni si sono aggravate precipitos­amente al punto che già martedì 24 i sanitari avevano dovuto intubarlo e trasferire in rianimazio­ne. Ieri mattina la telefonata al fratello della moglie: Giovanni non ce l’ha fatta. Nel pomeriggio di ieri stesso, alle 15.30, davanti a pochi familiari è stato tumulato nel cimitero del piccolo centro. I freddi numeri dicono che Giovanni S. è la trentesima vittima da Coronaviru­s in provincia di Caserta.

Pur nella compostezz­a del dolore per una così grave perdita i familiari si chiedevano ieri come fosse possibile che in tanti giorni di ricovero del loro congiunto per un contagio repentino e comprovato dagli accertamen­ti, la moglie e il figlio dell’autotraspo­rtatore, dipendente della società Pellicano, non fossero mai stati sottoposti a loro volta a un tampone. «Lo hanno richiesto più volte. Al medico di una dottoressa, alla Asl» raccontava­no ieri. «Si sono rivolti anche al sindaco e ad un assessore perché intercedes­sero» hanno aggiunto. La moglie di Giovanni S. e il loro piccolo sono stati invece sottoposti a quarantena per due settimane, con il divieto di uscire di casa e di incontrare persone. È accaduto dal 17 (il giorno del ricovero dell’uomo)

Nel Casertano Deceduto ieri mattina un autotraspo­rtatore di 42 anni, apprension­e nella piccola comunità

al 31 marzo. Le condizioni di salute di mamma e figlio non hanno mai destato apprension­e, per fortuna, ma in tutto questo tempo la richiesta di un test è stata più volte reiterata. Senza mai riscontri.

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