Corriere del Mezzogiorno (Campania)
I nuovi orizzonti di Mertens
La quarantena con il mare in casa e il pressing dell’Inter: il belga davanti a un bivio, ma il rinnovo è possibile
NAPOLI I tempi più lunghi, se si dovesse riprendere a giocare, allungheranno di un mese o due anche i contratti in casa Napoli. E di giocatori in scadenza (virtualmente già scaduti) ce ne sono due: Mertens e Callejon. Se è ipotizzabile l’addio silenzioso dello spagnolo (la trattativa con il Valencia resta viva anche in questa fase di emergenza sanitaria), con l’inevitabile nostalgia per un giocatore che è qui da sette anni, ha dato tutto e anche di più e dei tre allenatori che si sono succeduti nessuno lo ha mai messo in panchina. Ma i cicli prima o poi finiscono e tra il giocatore e il club l’ipotesi di rinnovo è assai remota.
Questione di cifre, ma anche di età. Voglia di aria nuova, e vale per tutte e due le parti in causa. Il discorso è diverso per Mertens, e non certo dal punto di vista contrattuale.
Diverso perchè le volontà potrebbero convergere; per la particolare empatia tra l’attaccante belga e la città e per un dialogo comunque sempre aperto tra la società e il calciatore. L’ultima volta si erano visti poco prima che scoppiasse anche in Italia l’emergenza Covid: Mertens e De Laurentiis a colazione sulla terrazza dell’albergo Vesuvio, con vista sul Golfo. Il presidente del Napoli non immaginava certo di convincerlo con la complicità del panorama mozzafiato (il belga abita a palazzo Donn’Anna e vive con il mare che bagna casa) ma sulla base della stima e del rispetto verso l’uomo, prima ancora che verso il calciatore. Un futuro da dirigente nessuno lo toglierebbe a Mertens, ma il suo futuro è adesso: ultimo contratto importante della carriera (e a 32 anni ci sta), voglia di giocare in un club che sia competitivo. Non gli è mai sfiorata l’idea di andare in Cina (quando se ne parlava il Covid era ancora un virus sconosciuto), il suo progetto virava in tutt’altra direzione: sto bene, e voglio continuare in un club competitivo, in un campionato competitivo. Raccontava le sue sensazioni proprio in una intervista a questo giornale.
E il momento della scelta è arrivato, la variabile della trattativa è, come sempre in questi casi, l’entità economica del contratto. Un margine di accordo con De Laurentiis era anche stato trovato durante l’incontro di due mesi fa: biennale da 4 milioni più un numero di bonus e soprattutto un incentivo importante al momento della firma.
Condizioni che erano decisamente appetibili, ma in due mesi è successo di tutto: in discussione oggi ci sonogli stipendi e anche il campionato: le parti dovranno probabilmente trovare un altro accordo. E poi c’è un’ altra variabile: le multe post ammutinamento. Ci aveva provato Mertens, di fronte al mare. Provato a chiedere un atteggiamento più morbido al presidente. Non soltanto per il suo personalissimo caso, ma per tutti. E con la schiettezza che lo contraddistingue aveva chiesto l’eliminazione delle sanzioni. Nè sì, nè no: De Laurentiis aveva glissato sull’argomento. Poi l’emergenza sanitaria, lo stop delle partite, il taglio agli stipendi: tutto e anche di più. Mentre l’Inter continua il suo pressing per convincere l’esterno belga a «rinunciare» al mare di Napoli (c’è anche il Monaco interessato a lui), mentre lui si compiace di una quarantena fatta di allenamenti in terrazza fronte mare. Mertens aspetta un nuovo passo del club, potrebbe bastare poco per trovare l’accordo. Gli orizzonti di Mertens resteranno «azzurri»? C’è il «nero» che insidia il colore del mare.