Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«L’ospedale da campo a Ponticelli? Sono stati buttati via 18 milioni»
De Magistris: sanità smantellata, solo ora assumono medici e infermieri
Presto potrebbe incontrare Nicola Zingaretti per parlare del futuro e di eventuali alleanze con il Pd. I contatti tra le parti sono intensi, si cerca il momento giusto per vedersi, subordinato forse al via libera degli spostamenti tra regioni che potrebbe arrivare verso fine mese.
Eppure a sentirlo, Luigi de Magistris non assomiglia per niente a un possibile alleato del Partito democratico, men che meno del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che del Pd sarà il candidato alla Regione Campania quando si voterà, a luglio o in autunno.
Dunque, il sindaco di Napoli va avanti a testa bassa e attacca il governatore su quello che più gli sta a cuore, cioè la gestione dell’emergenza sanitaria, che è di sua competenza, dovuta al Coronavirus e che invece gli viene riconosciuta, almeno per ora, in maniera praticamente bipartizan. «Abbiamo buttato 18 milioni per realizzare un ospedale da campo a Ponticelli quando avremmo potuto avere ospedali come il San Gennaro alla Sanità e altri che sono stati smantellati negli ultimi 3-4 anni», sbotta l’ex magistrato in un’intervista realizzata per Mattina 9, il morning show in onda su Canale 9-7 Gold. Anche se va chiarito non si tratta di un ospedale da campo ma di un Covid Hospital di tipo modulare.
«Adesso — dice invece il sindaco — stanno assumendo medici ed infermieri dopo che per anni non li hanno presi. La sanità italiana è stata smantellata». Ed ancora: «Non abbiamo più risorse, i fondi che arriveranno dall’Europa saranno usati per sistemare la sanità che in questi anni i politici hanno smantellato. Le città — ha concluso de Magistris — non potranno migliorare i servizi e sostenere le persone rimaste prive di reddito e l’imprenditore non vedrà nulla».
Intanto il sindaco sta incontrando le forze politiche per avere un confronto sulla Fase 2. Sta praticamente dialogando con tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione. Si prepara a quello che in città dovrà accadere da lunedì, quando le maglie del lockdown diventeranno inesorabilmente più larghe. «Se il contagio resta a questi livelli credo che il 18 siamo in condi
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Sulle risorse
Le città non potranno migliorare i servizi e sostenere le persone rimaste prive di reddito e l’imprenditore non vedrà nulla
zioni di riaprire. Anche perché è il suo pensiero — se per strada ci sono migliaia di persone, o camminano, o vanno nei bar e nei ristoranti, purché ci siano le precauzioni sanitarie, cambia poco».
Quanto all’ipotesi del presidente De Luca di tenere chiusi i confini, de Magistris, manco a dirlo l’ha definita «una misura impraticabile». «Avrei voluto invece tamponi per tutti, mentre siamo la Regione che ne ha fatto il numero minore. Io avrei fatto il test a tutti quelli che tornavano, a garanzia dei viaggiatori, dei loro familiari e di tutte le persone che tornavano. Se dopo tre mesi — ha concluso il primo cittadino — mancano le mascherine di sicurezza ed i tamponi vuole dire che siamo ancora indietro dal punto di vista sanitario».