Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sulla cattedra «contesa» il Tar dà torto a Palmieri «Ha meno pubblicazioni»
Caso all’Orientale. Accolto il ricorso della figlia di Enzo Striano
L’assessore non avrebbe avuto diritto ad aggiudicarsi quel contratto di docenza in Letteratura italiana contemporanea perché c’era una candidata più titolata di lei. Per questo il Tar Campania ha annullato il decreto rettorale del 23 settembre 2019 che la proclamava vincitore.
La vicenda riguarda Annamaria Palmieri, che ha la delega all’Istruzione nella giunta de Magistris, è docente di materie letterarie e latino nei licei e, da alcuni anni, è professore a contratto all’università L’Orientale. L’ultimo incarico, relativo al primo semestre dell’anno accademico in corso, è finito al centro di una contesa giudiziaria. Apollonia Striano, infatti, la figlia del celebre scrittore — a sua volta professoressa al liceo e saggista, che pure ha ricoperto negli anni vari corsi a contratto di insegnamento all’Orientale per la Letteratura italiana — dopo aver partecipato alla selezione per tre posti ed esserne stata esclusa ha presentato ricorso al Tar. Le toghe amministrative hanno stabilito che l’ateneo avrebbe dovuto scegliere Striano e non Palmieri. La commissione avrebbe dovuto assegnare alla prima — secondo i giudici — 72 punti su 100 e non 70, come ha fatto. In questo modo la concorrente avrebbe scavalcato l’assessore, che ha ottenuto una valutazione pari a 71 punti su 100.
«Si profila manifestamente fondato — recita la sentenza — il terzo motivo di gravame, con cui si stigmatizza l’irragionevole dequotazione, in rapporto ai titoli posseduti dalla D.ssa Palmieri, dei titoli vantati dalla ricorrente con riferimento ai criteri attinenti alle pubblicazioni scientifiche ed alla pregressa attività didattica e professionalità acquisita, in considerazione dell’esperienza universitaria maturata dalla ricorrente medesima proprio nell’ambito disciplinare oggetto di bando». Argomentano poi i magistrati: «In base al semplice raffronto dei rispettivi elenchi delle pubblicazioni presentate è agevole notare come la D.ssa Striano possa vantare una produzione scientifica maggiormente attinente, in termini sia quantitativi che qualitativi, con la materia oggetto di bando, ossia con la letteratura italiana contemporanea». Analogo discorso, a detta dei giudici amministrativi, «può essere fatto per l’attività didattica, laddove i rispettivi profili curricolari danno conto che la D.ssa Striano gode di un’esperienza didattica universitaria sicuramente più qualificata, o quantomeno di pari livello, rispetto a quella acquisita dalla
D.ssa Palmieri».
L’assessore nel frattempo, ha già completato il suo ciclo di lezioni ed ha svolto gli esami. Cosa accadrà, dunque? «L’Università — dice Alessandro Abbondandolo, il legale di Striano — dovrà riconoscere alla mia assistita gli emolumenti, il punteggio ed il curriculum relativi al contratto di docenza al quale aveva diritto e che non le è stato assegnato. E’ una sentenza molto chiara, direi quasi cristallina». Palmieri commenta: «È successa una cosa semplice, il numero di contratti è stato ridotto e ci sono stati alcuni scontenti. La mia carriera non può essere messa in discussione. Sono laureata alla Federico II, addottorata, scrivo libri di letteratura italiana ed insegno da anni all’Orientale. Ho un ottimo rapporto con gli studenti». L’ateneo potrebbe teoricamente impugnare la sentenza al Consiglio di Stato.
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Il numero di contratti si è ridotto e ci sono stati scontenti La mia carriera non è certo in discussione