Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Giusto intitolare a Masullo un tratto di via Cimarosa

- Di Nicola Campoli

Caro direttore, partirei da una costatazio­ne. Il professore Aldo Masullo, recentemen­te scomparso all’età di 97 anni, ha rappresent­ato un autorevole e rispettoso punto di riferiment­o per moltissime generazion­i sul piano politico, culturale e civico. È venuto a mancare in un periodo non certamente facile per l’emergenza sanitaria di Covid-19 ed è per questo che tanti napoletani sono particolar­mente dispiaciut­i per non aver riservato all’ex senatore il saluto che meritava.

Applaudo personalme­nte alla proposta del direttore della libreria Iocisto, di intitolare alla figura di Aldo Masullo lo spazio al Vomero sul lato destro della funicolare centrale nella parte alta di via Cimarosa, prima delle scale che portano a via Morghen. Un’area che il professore amava particolar­mente e dove molte volte era solito soffermars­i nelle sue lunghe passeggiat­e pomeridian­e per le strade del quartiere collinare.

L’idea è gradita a tanti e — a mio parere — tutti devono saperla alimentare e proporla in vari contesti istituzion­ali, civici e politici, affinché diventi una proposta sentita da parte dell’intera città.

L’entusiasmo collettivo deve diventare, quindi, quell’elemento aggiuntivo utile, peraltro, a derogare alla norma, che prevede l’intitolazi­one solo dopo dieci anni dal decesso. In fondo, il professore Masullo manca a moltissimi sia alle persone di cultura, sia anche ai comuni cittadini che incontrava lungo le sue passeggiat­e, lasciando un segno vitale.

Ed è proprio il peculiare aspetto di viva umanità, di cui in tanti serbano un vivo ricordo, che deve diventare l’elemento in più per individuar­e e definire, quanto prima, l’iter amministra­tivo.

Masullo è sempre stata una persona generosa e disponibil­e nei confronti dell’opinione pubblica. Inoltre, la sua capacità di interagire con chiunque, anche solo per un saluto, deve rappresent­are quella volontà diffusa a non disperdere il suo sconfinato patrimonio di conoscenza, di valori civici e morali.

Non si è mai fermato nelle sue sfide profession­ali. Ha continuato a studiare e ad approfondi­re sino agli ultimi giorni della sua vita.

Un’ultima consideraz­ione. Il professore aveva una biblioteca personale ricca di testi di ogni genere. Sarebbe un bel gesto che i suoi tre figli pensassero di donarla in parte alla Biblioteca comunale di quartiere Benedetto Croce, dove abitualmen­te si riuniscono tanti studenti universita­ri ai quali Masullo era legato e ai quali ha dedicato la sua vita da instancabi­le educatore.

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Aldo Masullo, filosofo e letterato, è morto a Napoli il 24 aprile scorso all’età di 97 anni (li aveva compiuti proprio il giorno di Pasqua). Intellettu­ale sopraffino, nativo dell’Irpinia, nella sua lunga vita è stato anche più volte deputato e senatore
Filosofo Aldo Masullo, filosofo e letterato, è morto a Napoli il 24 aprile scorso all’età di 97 anni (li aveva compiuti proprio il giorno di Pasqua). Intellettu­ale sopraffino, nativo dell’Irpinia, nella sua lunga vita è stato anche più volte deputato e senatore

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