Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Ultrà d’Europa si uniscono contro il campionato: deve fermarsi
Un movimento trasversale, unico nel suo genere, che accomuna in un solo gruppo ben 360 sigle ultrà di tutta Europa. Un passaparola da gruppo in gruppo fino ad arrivare alla redazione di un comunicato unico siglato dai movimenti di Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Inghilterra e Germania. Chiedono senza mezzi termini il blocco dei campionati che a loro dire hanno solo lo scopo di far arricchire le pay tv. La Curva A e B del Napoli, i gruppi della Salernitana, il Benevento, la Casertana, l’Avellino: tutti hanno siglato il documento di protesta sorretto da uno slogan «stop football». «L’Europa è nella morsa del coronavirus, i governi hanno chiuso tutto mentre chi gestisce il calcio europeo pensa solo a voler ripartire», scrivono. «Se il sistema calcio si trova in una situazione di tanta difficoltà, la colpa va attribuita alla mala gestione degli ultimi decenni - sostengono i sottoscrittori del documento che ha fatto il giro dei social - Mala gestione che abbiamo sempre messo in evidenza con il solo ed unico fine di tutelare e salvaguardare lo sport più bello del mondo».
Per i gruppi ultras uno dei problemi che affligge il calcio è quello legato alla «dittatura» imposta dalle pay tv. «Il calcio è considerato più come una industria che come uno sporto. Le pay tv tengono sotto scacco le società alimentandole con i propri diritti televisivi, permettendo così alle società stesse di poter pagare gli stipendi. Un business che ha portato alla morte del calcio». Pertanto, secondo il movimento ultrà d’Europa, se non ci sono i presupposti per poter riaprire in sicurezza gli stadi, non bisogna ripartire con il campiono che si terrà a porte chiuse con il solo scopo di costringere migliaia di tifosi a sottoscrivere abbonamenti alle tv che trasmettono le partite di calcio.