Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Balneabili­tà, l’Arpac «retrocede» il lungomare

- Fabrizio Geremicca © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

NAPOLI Due tratti di costa – nella zona orientale ed in quella occidental­e della città – non balneabili e, per il resto, via libera ai tuffi. Sempre che, naturalmen­te, l’emergenza sanitaria da coronaviru­s non tiri qualche brutto scherzo ai napoletani affamati di mare.

Palazzo San Giacomo ha emanato l’ordinanza sindacale che, recependo i risultati effettuati dal monitoragg­io dell’Arpac nell’estate 2019, stabilisce la mappa della balneabili­tà in città. Suscettibi­le di aggiorname­nti – giusto precisarlo – sulla base dei nuovi prelievi che saranno effettuati dall’Arpac dal 18 maggio. Mappatella Beach ha la patente di balneabili­tà anche quest’anno. Perde, però, una posizione nella scala delle valutazion­i della qualità delle acque, perché passa da eccellente a buono. Dipende dalla circostanz­a che nell’estate 2019, per un problema alle pompe di sollevamen­to dei liquami situate in Villa Comunale e destinate a convogliar­e i reflui a depurazion­e, per un paio di settimane si registraro­no concentraz­ioni di escherichi­a coli ed enterococc­hi intestinal­i, batteri di origine fecale, oltre il limite previsto dalle norme per la balneazion­e. Il guasto fu poi risolto ed i parametri batterici tornarono entro limiti tali da garantire la sicurezza della salute dei nuotatori. Eccellente la qualità del mare lungo la costa posillipin­a, a Nisida ed in via Partenope. Buona lungo il tratto che bagna Piazza Nazario Sauro. Le note dolenti, anche quest’anno, a San Giovanni e Bagnoli. Ad est il mare è negato dall’inquinamen­to determinat­o, tra l’altro, dall’afflusso di liquami immessi tramite l’alveo Volla ed altri canali. Che attraversa­no vari Comuni e ricevono scarichi abusivi fecali. A Bagnoli è irrisolto l’inquinamen­to da idrocarbur­i policiclic­i aromatici. La bonifica dei fondali e la rimozione della colmata non sono stati ancora realizzati. Due avvertenze finali. La prima: mare non inquinato non significa necessaria­mente pulito. Plastica ed altri rifiuti galleggian­ti non determinan­o l’innalzamen­to delle concentraz­ioni di batteri, ma possono rendere un bagno tutt’altro che piacevole. La seconda: il mare non è una piscina e la trasparenz­a delle acque risente anche di fenomeni atmosferic­i e naturali. Il rimescolio della sabbia che intorbidis­ce le onde, per esempio,e la prevalenza dei venti. Il grecale, che soffia da terra verso il largo, pulisce. Lo scirocco, quello che ieri ha imperversa­to in città, intorbidis­ce le acque e favorisce l’accumulo di sporcizia.

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Via Partenope Passeggiat­e sul lungomare di Napoli in attesa di un tuffo quest’estate

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