Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Michele Coppola: «Gallerie d’Italia a Palazzo Piacentini»
Riaprirà i battenti il 3
NAPOLI giugno. Palazzo Zevallos Stigliano fa parte della prestigiosa triade delle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo (le altre sedi a Milano e Vicenza) e fino ad allora nel museo di via Toledo si lavorerà per «un protocollo di sicurezza», spiega il direttore Michele Coppola. Ma soprattutto non si ferma il cantiere della nuova sede, quella di Palazzo Piacentini, già palazzo del Banco di Napoli, sempre in via Toledo, che sarà inaugurata tra un anno, intorno all’estate 2021. Il gioiello di famiglia, il
Martirio di Sant’Orsola di Caravaggio, avrà nei nuovi spazi museali una scenografia d’eccezione, promette Coppola. «Ci sta lavorando l’architetto Michele De Lucchi, che sta elaborando una soluzione per accogliere il capolavoro esaltandone la suggestione ma senza orpelli invasivi».
In realtà anche l’allestimento di Palazzo Zevallos è di grande fascino: il quadro spicca nel buio, unico dipinto in una sala ad hoc.
«L’esposizione sarà ancora più bella. Il quadro sarà naturalmente l’ospite d’onore del nuovo spazio. Tra l’altro è un capolavoro inscindibile da Napoli».
Però lo avete dato in prestito qualche volta.
«Sì. Per esempio in cambio
di un Picasso, Arlecchino allo
specchio, dal museo ThyssenBornemisza di Madrid. In quell’occasione ci fu una guida di eccezione per un giorno: il musicista Fabrizio Bosso di cui oggi piangiamo la scomparsa. Lui era a Napoli per un concerto e ci raccontò in modo commovente di quando aveva visto per la prima volta quel dipinto da bambino, accompagnato dal padre».
Tornando al presente: parliamo dei piani per la riapertura.
«Palazzo Zevallos sarà sempre aperto. Rispetteremo le indicazioni e i parametri indicati, ogni visitatore avrà uno spazio di almeno 16 metri quadrati, ci saranno un termoscanner e percorsi specifiche ci, le visite avverranno in tutta sicurezza. Prorogheremo fino al 28 giugno la mostra su David e Caravaggio che doveva terminare ad aprile, così che i napoletani possano ammirare le opere in prestito da musei prestigiosi come il Petit Palais».
State già programmando altre iniziative?
«A fine settembre abbiamo in programma una bella mostra sul rapporto tra Napoli e l’Art Nouveau curata da Luisa Martorelli e Fernando Mazzocca. Approfondiremo il periodo liberty di Napoli, su cui si è fatto poco finora in termini espositivi, con un focus su Felice Casorati. Poi, tra fine anno e inizio 2021 ci sarà una nuova tappa del progetto di Luca Beatrice sui rapporti tra Napoli e le grandi capitali culturali, come Berlino e New York. Stavolta toccherà a Los Angeles».
Siamo arrivati al periodo del trasferimento.
«Sì. Tra primavera ed estate 2021 apriremo la nuova sede, lasciando Palazzo Zevallos che è in affitto e al quale è interessata l’Università. Lo spazio a Palazzo Piacentini sarà triplicato rispetto a quello attuale e quindi potremo portare qui nuove opere dal nucleo delle collezioni novecentesche di Intesa Sanpaolo. Inoltre approfondiremo anche altre aree tematiche, in collaborazione con musei come il Mann, esponendo un repertorio di vasi attici e della Magna Grecia, in particolare da Ruvo di Puglia».
Come sarà, in generale, il nuovo museo di Gallerie d’Italia?
«Triplichiamo gli spazi quindi ci saranno più opere, ci lavoreranno più storici dell’arte. Naturalmente con la guida di Antonio De Nunzio, è il vicedirettore. Ci saranno più laboratori e attività con i bambini».
Questo è uno dei vostri cavalli di battaglia e andrà rinforzato dal momento che la ripresa del turismo non sarà immediata.
«Vero, questo è un settore che ci sta particolarmente a cuore. A gennaio e febbraio scorsi avevamo avuto 4000 bambini per attività laboratoriali».
E il biglietto resterà invariato?
«Sì. è quasi un prezzo simbolico. Si pagano 5 euro, 3 per il ridotto, ma ad esempio chi ha il nostro bancomat entra gratis».
Quindi appuntamento al 3 giugno?
«Sì, tra l’altro è una data fortemente simbolica. Viene subito dopo la festa della repubblica».
Il capolavoro
Il quadro di Caravaggio avrà una scenografia tutta rinnovata. Ci sta lavorando l’architetto De Lucchi: ne esalterà la suggestione senza orpelli
Giovani generazioni Il museo conterrà più laboratori e attività con i bambini. A gennaio e febbraio scorsi avevamo avuto 4000 ragazzi per attività laboratoriali