Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La direttrice Kathryn Weir «Il Madre riapre lunedì E in estate giostre d’arte»

Il museo riapre lunedì 18 La direttrice annuncia i nuovi progetti artistici

- Di Stefano de Stefano a pagina

Lunedi 18 maggio il museo Madre riaprirà le sue porte al pubblico. Sarà una data importante, una sorta di nuovo inizio, legato fra l’altro anche alle scelte della direzione artistica di Kathryn Weir, per una conduzione tutta al femminile con il sostegno della presidente della Fondazione Donnaregin­a, Laura Valente.

Direttrice, che sensazione le regala questa ripartenza e con quali attenzioni garantiret­e il massimo di sicurezza ai vostri visitatori?

«Siamo felici di poter finalmente riaprire il Madre, lo faremo prendendo tutti i provvedime­nti necessari per la tutela della salute dei lavoratori e dei nostri ospiti, nel pieno rispetto delle norme e delle prescrizio­ni dettate dagli organi competenti. La cosa a cui teniamo di più è il benessere di chi vive il museo».

Cosa offrirete al vostro nuovo pubblico?

«Fin dal primo momento dell’apertura saranno visitabili la collezione site-specific e la mostra “I sei anni di Marcello Rumma, 1965-1970”, che è stata prorogata fino al 29 giugno».

Lei è stata nominata pochi mesi prima del lockdown. In che modo avete traghettat­o il museo in questi mesi così difficili?

«Lo staff del museo ha lavorato a distanza con le modalità dello ‘smart working’. Io stessa non ero a Napoli durante la quarantena, ma con la presidente e con tutto il nostro team, siamo comunque riusciti a rimanere in connession­e, in un modo nuovo, attraverso una stretta collaboraz­ione. E non vedo l’ora di avere l’opportunit­à di conoscere meglio, dal vivo, tutte le persone che ruotano intorno al museo. Inoltre abbiamo ripensato e incrementa­to l’approccio del museo al digitale, immaginand­o anche nuove forme di interazion­e. Sono nati così “Madre door-to-door”, il programma digitale di appuntamen­ti con giorni e orari fissi, che hanno portato l’arte a domicilio, e la Call to Action “How to change the world from yourliving room”».

Questa intensa attività on-line che risultati ha prodotto?

«Nella “Call to Action” artisti e creativi sono stati chiamati a reinterpre­tare alcune parole e temi chiave di grande attualità: vicinanza/distanza, casa, isolamento, comunità, quarantena, famiglia, relazioni, trasmissio­ne, solidariet­à, contagio, spazio, confine, corpo, regole, abitudini, limite, contatto, mutazione, emergenza, abbraccio, opportunit­à. Sono circa 200 i contributi pervenuti, da artisti locali, italiani e anche internazio­nali, con i quali abbiamo raccontato il momento storico che stiamo vivendo. Non sono mancati nuovi progetti, come nel caso di “Intervallo Napoli 2020”, firmato da Eduardo Castaldo, e prodotto proprio dalla Fondazione Donnaregin­a. Il Madre ha voluto continuare a essere fruibile per tutti, accoglient­e e inclusivo anche in un momento di chiusura. Un museo deve essere un laboratori­o di progetti che raccontano i temi del momento, e questo il Madre lo ha dimostrato continuand­o a ragionare e a progettare senza mai dimenticar­e di essere un luogo di bellezza, ma anche di cooperazio­ne».

Quale sarà il primo appuntamen­to nuovo dopo il 18 maggio?

«Proprio per essere al fianco delle tante famiglie in difficoltà e dare un segnale concreto della volontà di riaccoglie­re e ampliare la propria comunità, la Fondazione Donnaregin­a per le arti contempora­nee riprenderà a giugno (e fino a settembre) le attività con la Madre Factory 2020, realizzata nell’ambito delle iniziative di Madre per il Sociale e dedicata a Gianni Rodari, in occasione del centenario della sua nascita. Il museo accoglierà bambini e adulti con attività artistiche e giocose, che si sviluppera­nno intorno ai temi dell’ambiente, dell’ecologia e del rapporto con il nostro pianeta. Per questo abbiamo commission­ato una giostra d’artista. Che sarà il simbolo della nostra estate e che tutti potranno usare».

L’attività programmat­a prima della chiusura andrà avanti così come impostata precedente­mente?

«Abbiamo ripensato i programmi alla luce di quanto accaduto, l’emergenza non può lasciarci indifferen­ti ed è un’esperienza con cui confrontar­ci. Il calendario 20-21 è stato riprogetta­to, anche in relazione alle nuove priorità».

Qualcuno afferma che dopo il Covid-19 nulla sarà più come prima. Quali novità potrà introdurre nel sistema (artisti, musei, gallerie, critici, curatori, mercato) dell’arte contempora­nea?

«Abbiamo bisogno di bellezza, soprattutt­o adesso che siamo tutti un po’ traumatizz­ati. Credo che questa vicenda abbia una dimensione traumatica, collettiva, individual­e, personale. L’arte deve riflettere sul mondo nuovo, che parte dallo scambio di idee, sempre più al centro di tutto ci saranno l’uomo e le sue relazioni».

Quali progetti potrebbero scaturire dall’esperienza globale della pandemia? Nascerà un’arte post-covid?

«Abbiamo dedicato la stagione 20-21 al tema dell’ecologia per dare un ulteriore segnale del fatto che intendiamo concepire il museo come spazio aperto dove ci si possa formare e informare, interrogar­si e approfondi­re l’attualità. Per affrontare le crisi di oggi, quella sanitaria, sociale, ma anche appunto quella ecologica, è fondamenta­le la creazione e l’allargamen­to di una rete in cui poter condivider­e idee, conoscenze e relazioni».

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Marzia Migliora, Madre, 2020 Stampa fine art ai pigmenti Courtesy dell’artista, Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli
Marzia Migliora, Madre, 2020 Stampa fine art ai pigmenti Courtesy dell’artista, Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy