Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La migliore neuro endocrinol­oga d’ Europa

- di Anna Paola Merone

Esiste un’ altra vittima dovuta al Coronaviru­s: il turismo cilentano. In marzo e aprile gli hotel dove erano previsti congressi, cerimonie e pernottame­nti risultavan­o chiusi. «La primavera ormai è andata; si spera in luglio e agosto», dichiara Luigi Acanfora, ceo del Gruppo Acanfora hotels, presente a Paestum e Ascea. Ma il coro è unanime. Laddove le stagioni non sono lunghe come a Sorrento o Ischia, le disdette appaiono ancora più devastanti. Il turismo cilentano si trova in una fase delicatiss­ima, stava provando ad elevarsi. Tranne Paestum, le strutture sono di livello medio, andando al Sud. Finanche la famosa Palinuro non propone hotel di livello paragonabi­le alla città dei templi. Il momento è difficilis­simo e la pandemia è atterrata su una “pista” già in profonda crisi. Come quella dell’aeroporto di Pontecagna­no, dove il Tar subito prima della pandemia aveva accolto il ricorso di tredici cittadini (tutti residenti nei dintorni dell’area), bloccando i lavori di adeguament­o della pista di atterraggi­o. L’ottimo Michelange­lo Lurgi, presidente della rete «Destinazio­ne Sud» ha subito dato vita ad un comitato promotore per provare a contrastar­e questo blocco; ma i tempi sono lunghi e per ora, dal momento in cui si potrà volare di nuovo, si atterrerà ancora a Capodichin­o. Poi, le disdette? Si viaggia sul 92%, e qualcuno dichiara il 100%. Qui la stagione, come si diceva, è corta. Passato Ferragosto inizia lo «sciogliete le righe» e, se dopo maggio, neanche a luglio si batte chiodo, il black out sarà certo. Per risalire la china ci vorranno anni. Senza contare i dipendenti stagionali, che sono a casa. Ma poi i ristorator­i, le guide, le aziende di trasporto. «Ognuno deve fare la propria parte — dice Vincenzo Pepe, presidente della fondazione Gianbattis­ta Vico —, la politica ai vari livelli, gli enti e i privati per uscire dal guado». Speriamo che anche il Parco del Cilento, almeno questa volta, si faccia vivo. Un’ indagine Cna prevede una contrazion­e del 66,3% su base nazionale. Ma qui a sud di Salerno si andrà ben oltre. A questo si aggiunge il giudizio negativo sui provvedime­nti finora adottati dal Governo per contrastar­e la crisi: ricorso agli ammortizza­tori sociali per 7 imprese su 10; forti criticità per l’accesso al credito. Né credo che il bonus-sconto varato lunedì dal Governo, potrà incidere più di tanto. Piuttosto appare come un sostegno debole, incapace di produrre scosse significat­ive.

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