Corriere del Mezzogiorno (Campania)
L’imprenditore già arrestato due anni fa
Per le somme di denaro e gli oggetti preziosi ritenuti il prezzo dei reati di corruzione, tra cui i 10.000 euro elargiti a Luigi Cesaro, il gip ha disposto il sequestro preventivo. Il decreto, così come le ordinanze cautelari, sono stati notificati agli indagati da Guardia di Finanza (il nucleo di polizia economico finanziaria guidato da Domenico Napolitano) e polizia di Stato (la squadra mobile e il commissariato di Castellammare, guidati rispettivamente da Alfredo Fabbrocini e Vincenzo Gioia). L’inchiesta di Torre Annunziata è nata da atti inviati dalla Dda di Napoli: il pm Giuseppe Cimmarotta aveva indagato Greco per estorsione aggravata dal metodo mafioso, ottenendone l’arresto nel dicembre del 2018. L’imprenditore aveva poi ricevuto un’altra ordinanza con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa
Angela: «Eh?» Adolfo: «Allora verranno». Angela: «Chi era, Adolfo?». Adolfo: «Verrà Cesaro verso le nove qua».
Angela: «Alle nove?». Adolfo: «Eh. Devi preparare quella imbasciata un momento».
Angela: «Quanto dobbiamo preparare?»
Adolfo: «Dieci». Sempre Adolfo Greco racconta a Polese uno degli incontri con Cesaro e Biondi: «Poi io sono sceso da sopra, io, Antonio Elefante (ingegnere e collaboratore di Greco a sua volta ai domiciliari, ndr), mio figlio, e giù ci aspettava Antonio Pentangelo, Luigi Cesaro. Nello studio del figlio di Gigino Cesaro è venuto il commissario».
Nell’ordinanza il giudice chiarisce perché il senatore andrebbe messo agli arresti: «È componente del Senato e membro della XIV Commissione permanente politica dell’Unione europea cui è devoluto il compito del recepimento delle direttive comunitarie. Non vi è dubbio che trattasi di una posizione strategica che consente a Cesaro di intrecciare relazioni su larga scala e di esercitare la sua funzione secondo logiche personali ed utilitaristiche, anche apertamente illecite».
«Confermando la mia fiducia nella magistratura, auspico che mi sia data in tempi stretti la possibilità di chiarire la mia totale estraneità alle vicende e ai fatti contestatimi, al pari di quanto accaduto in passato su vicende nelle quali sono stato ingiustamente coinvolto»: così Cesaro. «Reso esterrefatto — dichiara invece Pentangelo — nell’apprendere la notizia di un mio paventato coinvolgimento in ipotesi di reato per una vicenda della quale viene fornita, per la mia posizione, una ricostruzione totalmente distante dalla realtà. Continuerò a svolgere il mio ruolo ma non parteciperò ai lavori di commissioni nelle quali ho l’onore di sedere in attesa di chiarire la mia posizione». Pentangelo è componente tra l’altro della commissione Antimafia il cui presidente, Nicola Morra, lo aveva invitato a fare un passo indietro.
La moglie di Greco «Viene Cesaro? Quanto devo preparare?». E lui: «Fai dieci»